Mettere in mostra l’orgoglio dell’imperfezione e la bellezza della fragilità. È quello che hanno fatto i ragazzi di B. Live, affetti da gravi patologie croniche i quali, assieme a quelli del +LAB, l’innovativo laboratorio del Politecnico di Milano, hanno deciso di “dare visibilità” alle loro cicatrici. Cicatrici sul corpo, ma anche nel cuore e nell’anima. In un percorso durato un anno hanno raccontato e poi “scolpito” con le stampanti 3D le proprie cicatrici su piccole riproduzioni di due simboli universali di bellezza, la Venere di Milo e il David di Michelangelo. Opere che costituiscono la mostra “Cicatrici” allestita per la prima volta nel 2018 alla Triennale di Milano, e diventata itinerante da quest’anno.
La sua prima a tappa sarà proprio a Catania, dove verrà inaugurata lunedì 15 luglio (alle 18,30) alla Galleria d’Arte Moderna, in via Castello Ursino 32, per restarci fino al 20 luglio (orari: 9-19). In esposizione ci sono quarantuno riproduzioni in miniatura dei due capolavori, “umanizzati” da imperfezioni in tante piccole statue alte 35 centimetri. La mostra, collettiva e anonima, mette al bando anche le discriminazioni di genere: nessun indizio permette di stabilire il sesso dell’artista di ogni opera. «L’obiettivo principale – ha dichiarato la responsabile del +Lab, Marinella Levi – è innescare una riflessione, un invito esplicito al confronto per comprendere gli aspetti più nascosti e intimi della malattia. La mostra collettiva e anonima elimina anche le discriminazioni di genere: nessun indizio infatti permette di stabilire il sesso dell’artefice di ogni opera. «Si tratta di un momento di profonda riflessione ma soprattutto di un momento di gioia. Non vogliamo che la mostra dia l’occasione per affondare nel dolore e nel pietismo».
Ad accogliere i visitatori saranno gli stessi B. Livers che li guideranno nel percorso. In programma anche incontri sul tema della fragilità con rappresentanti di realtà sul territorio. Il calendario, che sarà aggiornato ma mano alla pagina http://bliveworld.org/cicatrici/incontri/ al momento, prevede martedì 16 luglio (10.30-12:30) Jona Di Paola, del Farm Cultural Park; Dalle 16: 30 alle 18:30 Boris Behncke, dell’Ingv Catania; il 17 luglio (10:30- 12:30) Luca Lo Re di “Trame di Quartiere”; nel pomeriggio (16:30-19) la Fondazione Oelle; il 18 la Fondazione Fava (16:30- 19). In mostra sarà disponibile, su donazione, anche il catalogo del progetto, edito da De Agostini. La mostra nasce nell’ambito del progetto B. Live sviluppato da Fondazione Near Onlus e nato nel 2012 come contenitore di attività e laboratori per ragazzi affetti da tumori, Hiv, disturbi alimentari, malattie rare, e qualunque patologia renda le corsie d’ospedale un luogo troppo famigliare. Ma B.Livers sono anche tutti coloro che li aiutano a ritrovare grinta e motivazione, a cominciare da Bill Niada, che ha dato vita al progetto B.LIVE di cui i ragazzi fanno parte. Insieme hanno avviato molte iniziative che gli insegnano il mestiere della vita e l’arte del fare: collaborazioni con importanti brand di moda e bellezza, visite in azienda, incontri con personalità del mondo dello sport, della cultura, della medicina, e hanno creato un giornale, Il Bullone (che è anche il loro simbolo), in cui i ragazzi affrontano temi importanti, come ambiente, cibo, salute, economia, etc. nell’ottica di sensibilizzare giovani e adulti sulla responsabilità di lavorare insieme, riguardo alle reali necessità della società, per costruire un mondo migliore.
@carmengreco612