PALERMO – Oltre un centinaio di docenti sta partecipando a un in sit-in davanti alla sede della Prefettura di Palermo contro il piano di immissioni in ruolo della ‘Buona scuolà. Gli insegnanti chiedono al governo di aprire un tavolo interistituzionale per fermare ‘l’esodò di docenti dalle scuole del Sud a quelle del Nord. I manifestanti hanno striscioni con scritto «Mobilità farsa è esodo di massa» e cartelli con indicate le destinazioni delle scuole del Nord dove sono stati assunti a tempo indeterminato. La protesta è stata indetta dal “Comitato 8 mila esiliati Fase B Gae”, nato pochi mesi fa, per denunciare ‘l’anomalia di una riforma, quella della Buona Scuola, che ha spedito al Nord gli insegnanti del Sud con i punteggi più alti e iperspecializzati pur in presenza di posti disponibili nelle scuole del Mezzogiorno».
Secondo i manifestanti su 8 mila docenti immessi in ruolo nelle scuole del Nord, 5 mila sono siciliani e fino a due anni fa hanno insegnato negli istituti dell’Isola. Caterina Casa, 43 anni, è una di loro. «Ho una figlia di 10 anni – dice – Fino all’anno scorso ho insegnato inglese e sostegno in una scuola media di Agrigento; da vent’anni faccio questo mestiere da precaria. Dal primo settembre sono costretta di andare a Milano per non perdere un contratto a tempo indeterminato».
«Questa riforma sta determinando – aggiunge – uno spostamento “coatto” di insegnanti senza alcun criterio né logica. Non si capisce perché gli insegnanti con i punteggi più alti siano stati trasferiti al Nord , nonostante in Sicilia ci sono posti disponibili, per effetto di questa riforma saranno occupati da neolaureati senza alcuna esperienza e senza titoli a discapito della qualità della formazione al Sud». Una delegazione di insegnanti del comitato sta incontrano il prefetto di Palermo Antonella De Miro per chiedere l’apertura di un tavolo con i rappresentanti del ministero dell’Istruzione e dell’Ufficio scolastico regionale.
«Massima solidarietà ai docenti che devono lasciare le scuole della propria provincia per lavorare nelle scuole del Nord e che anche oggi stanno protestando con un sit-in davanti alla Prefettura. Noi come sindacato stiamo procedendo con i ricorsi e con le richieste di conciliazione, dal momento che il sistema non ha garantito correttezza e trasparenza, per difendere chi aveva diritto al rientro o a una sede più vicina e non ha avuto il trasferimento atteso». Lo dice il segretario della Flc Cgil di Palermo Franca Giannola. «Capiamo il disagio delle famiglie e siamo vicini a chi soffre per lo smembramento dei nuclei familiari. La richiesta delle sigle sindacali confederali è di massima trasparenza delle operazioni di mobilità, con la declinazione delle fasi e la correzione di tutti gli errori – aggiunge – I nostri uffici sono letteralmente subissati di richieste. Siamo qui per accogliere tantissime richieste di assistenza e consulenza anche perché in questo momento si accavallano le richieste delle assegnazioni provvisorie di cattedre e le utilizzazioni. E c’è un gran lavoro da fare per dare risposte a tutti».
«Chiediamo trasparenza e meritocrazia al prefetto di Palermo. Abbiamo lanciato un grido di allarme sociale e chiesto di sollecitare il governo affinché venga il rifacimento delle operazioni di mobilità con una graduatoria vera che tenga conto dei titoli e del merito».
Lo dice Maria Pia Labita del coordinamento semi precari della Scuola Palermo dopo l’incontro con il prefetto di Palermo Antonella De Miro per discutere dei criteri per le immissioni in ruolo dei docenti siciliani nelle scuole del Nord Italia e della mobilità straordinaria. Davanti alla sede della prefettura è in corso un presidio dei professori, i docenti per qualche minuto hanno bloccato la strada che è stata chiusa al traffico.