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Minniti: «Nessuna guerra per successione di Riina, equilibri mafia sono cambiati»
Roma – “La morte di Riina non apre una partita per il ricambio ai vertici. E’ vero che lui era il “capo dei capi” ma è stato al 41 bis. Inoltre quella “commissione” di Cosa nostra che aveva lanciato la sfida allo Stato è al carcere duro o i suoi componenti sono morti. Quella sconfitta ha portato a un cambio di equilibrio dentro la holding delle mafie italiane, in cui la minaccia dell’’ndrangheta è cresciuta tanto da essere oggi il principale player nel traffico degli stupefacenti. Non c’è dunque da aspettarsi una guerra per la successione di Riina, perché la struttura è molto più complessa rispetto al passato”. Così il ministro dell’Interno Marco Minniti in una intervista al Mattino.
“Siamo inoltre di fronte a una fase profondamente diversa – continua Minniti-: l’attacco lanciato con le stragi ha prodotto una risposta democratica molto forte e in questi 24 anni è cambiata anche la qualità del contrasto. Falcone, rompendo un vecchio sistema interpretativo, pose con chiarezza il tema della sconfitta di Cosa Nostra: all’epoca si trattava di una richiesta di rottura, oggi è un obiettivo perseguibile”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA