Miccichè: «Da M5S e Pd agguato in aula sulla riforma rifiuti, non rispettati gli accordi»

Di Redazione / 07 Novembre 2019

PALERMO – “E’ stato un agguato bello e buono. C’era un accordo con il Pd e il M5S per l’approvazione dei primi cinque articoli della riforma sui rifiuti. Era tutto concordato. Ma, ancora una volta grillini e Pd, non hanno rispettato gli accordi. Sono veramente amareggiato”. A parlare, in un’intervista all’Adnkronos, è il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, che è “molto arrabbiato” per quanto avvenuto ieri sera in aula durante l’approvazione del disegno di legge sui rifiuti. Miccichè era assente perché a letto con la febbre alta. “Ma nonostante la febbre a 39, nel primo pomeriggio, mi sono messo al telefono a chiamare tutti per chiudere l’accordo e mi avevano tutti rassicurati. Poi è saltato tutto. E non è la prima volta che succede. E’ la seconda volta in tutta la legislatura che le opposizioni vengono meno a un accordo concluso. E così non va bene…”.

“Io sono sempre stato rimproverato perché dicono che aiuterei troppo le opposizioni, e poi loro vengono meno agli accordi politici raggiunti. Non funziona così- dice ancora Miccichè – Tra l’altro ieri avevo anche chiesto di rinviare la seduta a martedì prossimo, visto che io sono a letto con l’influenza, e che ci sarebbe stata in maggioranza una persona in meno. Ma hanno preferito di no. E io ho acconsentito, chiedendo di non avere sorprese in aula. Invece c’è stato l’agguato”.

Ma cosa è successo ieri sera? Il primo articolo della riforma sui rifiuti, fiore all’occhiello del Governatore Musumeci, è stato impallinato con il voto segreto. Un articolo che dettava praticamente tutti i principi della norma. Dal suo scranno Nello Musumeci non ha nascosto tutta la sua ira. “La legge sui rifiuti che deve mettere ordine e contrastare la criminalità organizzata non si può fare con un Parlamento che si nasconde dietro il voto segreto – ha detto alzando la voce- Chi è che non ha il coraggio di metterci la faccia insieme al nome e cognome? Chi vuole nascondersi dietro uno strumento di viltà? Dopo un anno dalla presentazione del disegno di legge sulla riforma da parte del governo e ventinove sedute di Commissione, una parte dell’Assemblea regionale ha deciso di bloccare tutto. Qualcuno, fuori dal Palazzo, brinda e ringrazia”. Ha anche attaccato il Presidente della Commissione antimafia regionale Claudio Fava. “È questa la sua etica?”, gli ha chiesto. E Fava ha replicato: “Stiamo facendo confusione fra la legge che si occupa della governance e il piano”.

Al momento del voto finale al governatore Musumeci è mancato un solo voto a favore, mentre un voto di un deputato della maggioranza non è stato registrato. È bastato il voto contrario di un solo deputato quindi per fare saltare tutto. Miccichè ha seguito la seduta di ieri sera in tv, in diretta, dal suo letto, con la febbre alta. “Che mi è salita a 40 dopo avere assistito a quello spettacolo indecoroso…”, sibila oggi. “Io ieri mi ero fatto promotore di alcune telefonate con la Presidente della Commissione Ambiente Giusi Savarino (Diventerà Bellissima) e lo stesso Musumeci – dice ancora Miccichè – li avevo anche convinti a fare Commissione questa mattina per discutere con le opposizioni cosa cambiare nel testo”.

“Ho chiamato Musumeci – dice ancora il Presidente dell’Ars – e gli ho detto: ‘Dovrebbe essere tutto a posto’. Invece, poi c’è stato l’agguato in aula. Per la seconda volta. Entrambe le volte M5S e Pd non hanno rispettato un impegno. Sappiamo bene che non c’è una maggioranza netta e non nego che c’era un accordo. Ma se pensano di potere continuare per altri tre anni in questo modo, allora saranno tre anni brutti. Se lo levino dalla testa”.

E ribadisce con forza: “L’accordo era quello di evitare agguati, ho detto di approvare i primi 5 articoli che non sono fondamentali , tanto è vero che la Presidente Savarino aveva già convocato la Commissione per oggi”. “Io figure come queste non ne voglio fare – dice ancora – Posso anche fare il mio mestiere di arbitro. Ora da martedì si ricomincia. Bisogna vedere come sistemare questa brutta faccenda”. “Onestamente – aggiunge amareggiato – è stata una brutta cosa”.

Ma sul perché del voto segreto e dell’imboscata in aula, il Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè allarga le braccia: “Io solitamente non faccio dietrologia, sono sincero, ma in questo caso viene facile farla – dice il Presidente dell’Ars – in un settore che è quello delle discariche, di Montante, forse bisognerebbe stare un po’ più attenti prima di fare battaglie tanto per. Spero che non sia così. Però capisco che se domani Massimo Giletti volesse fare su questo settore una trasmissione non avrebbe torto, però so che tanto non lo farà. Lui si occupa solo di vitalizi…”.

E poi aggiunge: “Voglio sperare che non ci sia niente dietro, ma solo la voglia di fare perdere l’avversario socialmente in questa politica fatta da troppi giovani. Il vero ruolo dell’opposizione sarebbe di raccogliere le informazioni importanti per modificare la legge”. “C’è gente che vuole distruggere tutto, questa è la verità”. “Trizzino e Cappello, che sono esperti nel settore – dice ancora parlando dei due deputati del M5S – difficilmente passeranno alla storia perché sono riusciti a non fare passare una legge sui rifiuti, ma passerebbero alla storia se riescono a modificarla”.

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