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Maturità in 4 anni per 100 classi La ministra Fedeli firma il decreto
Il corso prevede l’insegnamento di tutte le discipline previste dall’indirizzo di studi di riferimento attraverso il ricorso alla flessibilità didattica e organizzativa consentita dall’autonomia scolastica, alla didattica di laboratorio e a tutte le risorse strumentali possibili. Alle studentesse e agli studenti dovrà essere garantito il raggiungimento di tutti gli obiettivi specifici di apprendimento del percorso di studi entro il quarto anno di studi. L’insegnamento di tutte le discipline sarà garantito anche eventualmente potenziandone l’orario. Le domande andranno presentate tra il primo e il 30 settembre di quest’anno. Saranno quindi sottoposte a un’apposita commissione tecnica che le valuterà.
Le proposte dovranno distinguersi per un elevato livello di innovazione, in particolare per quanto riguarda l’articolazione e la rimodulazione dei piani di studio, per l’utilizzo delle tecnologie e delle attività di laboratorio nella didattica, per l’uso della metodologia Clil (lo studio di una disciplina in una lingua straniera), per i processi di continuità e orientamento con la scuola secondaria di primo grado, il mondo del lavoro, gli ordini professionali, l’università e i percorsi terziari non accademici. Gli studenti affronteranno l’esame di diploma secondo le tracce e i temi proposti alla maturità quinquennale. L’unica differenza sarà che per gli studenti della maturità quadriennale i crediti saranno conteggiati dal secondo e non dal terzo anno di corso. Un comitato scientifico nazionale valuterà l’andamento nazionale del Piano di innovazione e predisporrà annualmente una relazione che sarà trasmessa al Consiglio superiore della Pubblica istruzione. Il comitato sarà nominato dalla ministra dell’Istruzione e dovrà individuare le misure di accompagnamento e formazione a sostegno delle scuole coinvolte nella sperimentazione. A livello regionale, invece, saranno istituiti i comitati scientifici regionali che dovranno valutare gli esiti della sperimentazione, di anno in anno, da inviare al comitato scientifico nazionale.
«Non si tratta – spiega Salvatore Giuliano, preside dell’istituto Majorana di Brindisi, che ha avviato la sperimentazione tre anni fa – di una semplice sforbiciata ai tempi scolastici, infatti il monte ore per la maturità quadriennale è pari a quella quinquennale. Si tratta di un cambiamento epocale della didattica che prevede una rivisitazione del tempo e dello spazio dell’apprendimento. I ragazzi restano a scuola 6 ore al giorno, sabato compreso, ma i contenuti multimediali e il lavoro di gruppo li salvano da quella che, con la didattica tradizionale, diventerebbe una giornata in classe interminabile». «C’è più autonomia per gli studenti che possono decidere i loro tempi di studio per poi sottoporsi a verifiche sui risultati ottenuti una volta tornati in classe. Si lavora in gruppo e i più bravi diventano tutor degli altri mentre il ruolo del docente diventa quello di facilitatore». «Insomma – conclude il preside – si tratta di un metodo di insegnamento rinnovato che utilizza tutti gli strumenti informatici possibili e chiede agli studenti di produrre contenuti digitali».
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