PALERMO – I controlli dell’Arpa in Sicilia venivano fatti da un funzionario, «una persona per bene delle Istituzioni, ma che aveva avuto due ictus». E’ uno dei passi dell’audizione dell’ex assessore all’Energia della Regione siciliana, Nicolò Marino, alla Commissione parlamentare sul Ciclo dei rifiuti che si trova in Sicilia per una tre–giorni che ha l’biettivo di fare il punto sull’emergenza rifiuti nell’Isola. «Quando lo conobbi – dice anch l’ex magistrato – chiamai Crocetta e gli dissi allarmato: “Rosario la giunta ride”. Mi rispose che la moglie era brava, e che dovevamo contattare lei per farlo ragionare. Non voglio segretare perché l’ho anche scritto”.
«Questa è la Regione siciliana – si legge nel verbale redatto a Roma il 23 febbraio scorso – ed è una delle tantissime cose che dovevamo fronteggiare. L’ho detto anche al referente in Sicilia di Renzi, l’onorevole Faraone, poco prima di andare via: “Se gli lasciate ancora nelle mani la Sicilia, finirà per distruggerla”. Oggi finalmente lui sta litigando con Crocetta».
Al rilievo di una componente della Commissione, che gli chiede se «si rende conto della gravità di quello che dice?», l’ex assessore Marino replica: «Io sono andato via per questo». E motiva la sua scelta: «Nel settore dei rifiuti la migliore squadra avrebbe avuto grandi difficoltà a riprendere in mano questa situazione. Nel momento in cui la gestione diventa approssimativa diventa impossibile recuperare».