Maltempo, Protezione civile possibile ciclone nel tardo pomeriggio lungo le coste

Di Redazione / 07 Novembre 2014

Un ciclone di tipo tropicale potrebbe abbattersi nel tardo pomeriggio sulle coste siciliane, anche se la traiettoria del fenomeno «non è esattamente prevedibile». Il Dipartimento della Protezione ivile e la Regione siciliana stanno dunque attivando tutte le misure per ridurre i rischi, anche interrompendo le attività all’aperto.

Il ciclone, sostiene il Dipartimento della Protezione civile, si è già formato sullo stretto di Sicilia, il suo centro si trova attualmente sull’isola di Linosa e si sta spostando nel Mediterraneo seguendo una traiettoria verso le coste siciliane. Nonostante non sia possibile indicare con certezza dove impatterà il ciclone, l’attuale movimento indica che la parte settentrionale della perturbazione potrebbe interessare nel tardo pomeriggio la fascia costiera delle province di Siracusa, Ragusa e Caltanissetta, con un possibile parziale coinvolgimento anche di quelle di Agrigento e Catania.

L’intensità, sottolinea ancora la Protezione Civile, sarà variabile in funzione della traiettoria e della parte del ciclone che effettivamente impatterà al suolo. La tempesta è caratterizzata da venti violenti con intensità di uragano che provocano condizioni di mare proibitive e mareggiate lungo la costa di particolare gravità. A questo può aggiungersi anche un brusco innalzamento del livello del mare. Una volta toccata la terraferma, il ciclone tende a perdere forza.
Sulla base delle previsioni che, ribadisce il Dipartimento, «restano incerte su traiettoria e tempi di evoluzione», la protezione civile e la Regione hanno attivato il sistema nazionale per adottare tutte le misure preventive necessarie a ridurre il rischio. In particolare, si sta provvedendo ad interdire la viabilità costiera, interrompere tutte le attività all’aperto, garantire la sicurezza del traffico in porti e aeroporti e delle attività negli impianti industriali e delle reti di servizio. Sono inoltre state rafforzate le misure per l’eventuale risposta all’emergenza e, contemporaneamente, l’informazione alla popolazione.

L’Eolie, intanto, sono isolate per il forte vento. La situazione più critica si registra a Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi. Anche Lipari, Salina e Vulcano sono prive di collegamenti per il mare molto mosso (forza 6-7) che ha bloccato nei porti aliscafi e traghetti. Mareggiare si registrano lungo le coste.
Per tutta la notte scorsa sulle sette isole si è abbattuta una pioggia torrenziale con disagi nelle zone più a rischio. Le scuole anche oggi rimarranno chiuse. Nuova grossa frana in località Monte Rosa. È la seconda nel giro di pochi giorni.
All’opera vi è la squadra della Protezione civile e anche i vigili del fuoco. Il lungomare di Canneto deve fare nuovamente i conti con le mareggiate e il manto stradale è invaso da detriti.
E si lavora per la bonifica.

«La tromba d’aria che nei giorni scorsi ha colpito l’acese ha lasciato sul terreno oltre 40 milioni di euro di danni nella sola Acireale. Una devastazione evidente al primo sguardo, che ha interessato abitazioni, capannoni industriali, aziende agricole, veicoli, infrastrutture stradali, mettendo a dura prova un già fragile tessuto economico». Lo afferma Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, al termine del sopralluogo, insieme all’eurodeputato Salvo Pogliese, al deputato nazionale Basilio Catanoso e al deputato regionale Alfio Papale. Presenti i consiglieri comunali di Forza Italia ad Acireale, Francesco D’Ambra, Antonio Castro, Milly Grasso, Valentina Pulvirenti. «Una situazione di gran lunga più grave di quanto raccontato in un primo momento dai mezzi d’informazione – aggiunge – Forza Italia, con interrogazione rivolta al presidente della Regione Rosario Crocetta, ha già chiesto ufficialmente l’immediata dichiarazione dello stato di calamità naturale e dello stato d’emergenza. Il governo regionale si attivi prontamente con il Dipartimento nazionale della Protezione civile per attuare i necessari provvedimenti».

Intanto la decisione di chiudere le scuole a Palermo a seguito dell’allerta meteo sta provocando ingenti disagi alle famiglie, soprattutto perché le previsioni meteorologiche si sono dimostrate errate». Lo denuncia il Codacons, criticando il provvedimento del sindaco Leoluca Orlando.

«Migliaia di famiglie hanno dovuto prendere permessi o giorni di ferie a lavoro per poter badare ai propri figli, oppure pagare una baby sitter negli orari di chiusura delle scuole – spiega il segretario nazionale, Francesco Tanasi – Tutto ciò, nonostante non fosse necessario chiudere gli istituti scolastici, alla luce delle condizioni meteo assolutamente non proibitive. Ci chiediamo ora chi risarcirà le famiglie per i disagi e per i danni materiali subiti».

Non si è fatta attendere la replica dell’amministrazione comunale
«Il Comune deve rimborsare i genitori per le spese sostenute a causa dell’errato allarme maltempo – prosegue Tanasi – Appaiono evidenti, infatti, le responsabilità dell’amministrazione, che dovrebbe garantire il funzionamento della città anche in presenza di condizioni meteo avverse».

«In riferimento all’allerta meteo e alla conseguente chiusura delle scuole, è bene ricordare che vi sono delle procedure ben precise che il sindaco, quale autorità di Protezione Civile, deve seguire quando viene fornito un bollettino con codice rosso, che il Dipartimento di protezione civile infatti classifica di Allarme».

Lo afferma in una nota il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dopo le polemiche legate all’allerta meteo in città.

«Alla luce di tale allerta – prosegue la nota – il sindaco, applicando un ovvio principio di prevenzione, ha deciso, come tanti altri sindaci in Sicilia, la chiusura delle scuole».

«Il sindaco ha il dovere – afferma Orlando – quando viene allertato in modo così chiaro ed autorevole, di agire per la tutela dei cittadini».

Nelle prossime ore sulla base dei nuovi bollettini meteo che verranno diramati dalla Protezione civile, gli uffici del Comune continueranno a fornire ulteriori informazioni alla cittadinanza.

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