Mafia, Massimo Giletti sotto scorta dopo minacce da boss Graviano

Di Carmela Marino / 10 Agosto 2020

Roma – Massimo Giletti vive sotto scorta. La notizia, lanciata dal sito Antimafia Duemila e rimbalzata in rete, è stata confermata dallo stesso giornalista, conduttore di Non è l’Arena su La7, al sito del Corriere della Sera: “Sono molto dispiaciuto e non posso dire molto. È obbligatorio, non posso sottrarmi”. Alla base del provvedimento, le minacce rivolte a Giletti dal boss Filippo Graviano, intercettato in carcere, dopo l’uscita dalla detenzione in carcere di 300 mafiosi a causa dell’emergenza coronavirus: nel mirino, in particolare, la puntata del 10 maggio in cui il conduttore lesse i nomi dei detenuti usciti di prigione.

L’input è arrivato dal Dap, il dipartimento che sovraintende le carceri, ed è giunto all’esito di una attività di «monitoraggio e raccolta» volta a verificare l’esistenza di affermazioni che alcuni detenuti sottoposti al regime speciale del 41bis si sarebbero scambiati sulle vicende oggetto della trasmissione di La7. Delle minacce di Graviano, contenute nel libro di Lirio Abbate ‘U siccù, Giletti era venuto a sapere dalle colonne di Repubblica soltanto a luglio: «Non mi pare proprio normale – aveva dichiarato in un’intervista al Corriere – che io non ne abbia saputo nulla. In questa storia quello che pesa è per l’ennesima volta il silenzio delle istituzioni competenti». Al conduttore era arrivata la solidarietà del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.
«Solidarietà e un abbraccio a Massimo Giletti, giornalista coraggioso e dalla schiena dritta», scrive oggi il leader della Lega, Matteo Salvini. «Coraggio Massimo, siamo con te», aggiunge su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Solidarietà a Massimo Giletti a cui è stata assegnata la scorta per le minacce ricevute dal boss Filippo Graviano.

#NonAbbassiamoLoSguardo davanti a mafia e criminalità. Avanti #ATestaAlta», commenta la sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Qualcuno dovrà farsi un esame di coscienza… ammesso che ce l’abbia», sottolinea Rita Dalla Chiesa.
«Non diamo solidarietà a Massimo #giletti» mi ha intimato un collega ‘Rancorosò, spiace deluderlo,ma quando lo Stato decide di assegnare la scorta perché un cronista è ‘Sotto il tirò delle mafie, noi abbiamo il dovere di stare dalla sua parte e di ‘Illuminarè i covi», scrive il presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti, ritwittando il messaggio di solidarietà di Nello Scavo, giornalista di Avvenire sotto scorta: «Massimo #Giletti sotto scorta dopo le minacce del boss Graviano. Succede ancora. Speriamo sia almeno l’occasione per capire che la mafia e la criminalità nazionale e internazionale sono la grande e vera emergenza. Un abbraccio a #giletti». «Massimo Giletti sotto scorta è un pessimo segnale», commenta il direttore di La7, Andrea Salerno. «Continuare ad andare in onda con il proprio lavoro, la migliore risposta», conclude.

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Redazione
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