GELA – Beni per un valore di 800 mila euro, riconducibili al boss mafioso di Gela, Giuseppe Alferi, di 49 anni, detenuto, sono stati confiscati dalla squadra mobile, su ordine del tribunale di Caltanissetta.
Si tratta di terreni, fabbricati, automezzi e depositi bancari la cui proprietà, accertato da approfondite indagini patrimoniali, appariva sproporzionato con il reddito dichiarato.
Già nello scorso novembre, lo stesso tribunale nisseno aveva disposto il sequestro preventivo dei beni.
Giuseppe Alferi, arrestato a gennaio del 2013, con altri 27 presunti mafiosi, nell’ambito dell’operazione antimafia «Inferis», avrebbe dato vita a Gela a una terza cosca mafiosa che a volte si affiancava, a volte si contrapponeva, alla «Stidda» e a «Cosa Nostra», operando nel settore delle estorsioni, dei furti, delle rapine e nelle occupazioni illecite di case popolari, secondo traffici controllati dal suo clan. La banda disponeva anche di armi e munizioni usate soprattutto contro saracinesche e portoni di abitazioni per intimidire le vittime del loro racket.