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L’uscita di Sant’Agata, «un evento unico che toglie il fiato»

Di Redazione |

CATANIA – L’emozione dell’uscita di Sant’Agata dalla Cattedrale e l’inizio del giro esterno. La devozione e l’amore del suo popolo per Lei che supera qualsiasi cosa; anche la stanchezza dovuta ad una levataccia quando ancora la città è completamente avvolta dal buio. La Messa dell’Aurora vale la pena di fare questo sacrificio. Sant’Agata tra la sua gente. Maestosa, quasi di fronte ai volti di migliaia di fedeli. Nessuna ressa ma tanta compostezza ed ordine. Intanto ecco l’esplosione di gioia alla vista del busto della Santa che esce dalla sua cappella per essere spostato sull’altare. Un momento di trepidazione ammirato anche all’esterno della Cattedrale.

In piazza Duomo, in migliaia, assistono alle celebrazioni con lo sguardo rivolto al maxischermo. Trepidazione ed emozionante attesa nel rivedere, dopo un anno, la propria Agata. Tra loro ci sono anche chi ha scelto di ammirare l’evento dall’alto. Ovvero dai balconi e dalle terrazze che circondano la piazza principale di Catania. Gioia mista a stupore tra chi ci è sempre stato e chi, al contrario, la vede per la prima volta.

«E’ un evento unico che toglie letteralmente il fiato – racconta Orazio Cosentino, catanese di nascita ma milanese d’adozione- mi sono trasferito in Lombardia con la mia famiglia quando ero piccolissimo ed oggi vedo Sant’Agata dal vivo per la prima volta».

Già dalle sei di mattina il Duomo di Catania è pieno di gente. Occhi stanchi, la levataccia, la folla e qualcuno non regge allo stress. Fortunatamente le squadre di soccorso entrano immediatamente in azione per garantire che tutto si svolta nella massima sicurezza. Molti devoti hanno trovato posto persino sulle statue all’ingresso e sulle inferiate che circondano la Cattedrale. Ragazzi in equilibrio precario osservati da tutti.

Intorno alle 7.15 comincia lo spostamento del busto e dello scrigno reliquiario verso l’esterno, dove davanti alla cattedrale è già posizionata la vara. E’ giorno, quando Sant’Agata si mostra ad una piazza Duomo in festa. Ancora un ultimo atto, quello dell’intervento del parroco della Cattedrale, Barbaro Scionti, prima di sancire l’affidamento della Santa ai catanesi. Lasciata la cattedrale, Sant’Agata si dirige verso porta Uzeda mentre comincia a piovere. Comincia da qui il suo lungo giro esterno per riabbracciare i suoi devoti, la sua gente e la pioggia non ferma la festa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA