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Lorenzo Fragola si confessa «Io cantante per caso. Sai come succede... »

Lorenzo Fragola si confessa «Io cantante per caso. Sai come succede… »

Intervista con la voce catanese a Sanremo: «Mai avrei immaginato di essere qui»

Di GIUSEPPE ATTARDI Nos |

SANREMO – Fino a un anno fa non avrebbe mai pensato di fare un giorno il cantante. Tanto meno di poter salire sul palco del Teatro Ariston di Sanremo. «Mi è capitato di cantare nei pub a Catania, ma erano rare occasioni: una, due, tre volte in estate, non era una cosa che facevo abitualmente – racconta Lorenzo Fragola – Ero impegnato negli studi, poi mi sono trasferito a Bologna per iscrivermi al Dams. Mi ricordo di aver cantato in un musical al liceo e poi mia nonna che mi ha fatto conoscere le canzoni di Modugno, ma le mie precedenti esperienze musicali sono davvero limitate». E invece. «Sai come succede… – continua – Uno dice proviamoci, vediamo se va bene. Quasi per gioco, per fare un’esperienza diversa».   La prima volta è stato un flop: bocciato alle selezioni di “X Factor”. «Ho capito che non ero pronto quanto mi sono trovato a tremare davanti ai giudici. Poi ho voluto riprovarci subito per superare l’ostacolo». La seconda volta non solo supera le selezioni, ma conclude magnificamente l’avventura: «Non pensavo mai di poter arrivare tra i finalisti, figuriamoci di vincere», dice ancora oggi sorpreso e meravigliato. Senza volerlo il diciannovenne studente catanese trionfa sul palco di “X Factor” e si ritrova ai vertici delle classifiche di vendita con il singolo The reason why, diventato disco di platino nei giorni precedenti il Festival.   Un successo, improvviso e inaspettato, che gli spalanca le porte dell’Ariston, dove domani debutterà in gara tra i “big” con Siamo uguali, un pezzo che ha scritto con la collaborazione del suo “coach” Fedez: «Con lui ho un rapporto che definirei amichevole, lo chiamo sempre quando ho bisogno di consigli. Avevo scritto questo pezzo tanto tempo fa, ma non ero ancora convinto. Poi l’ho fatto ascoltare a lui, che mi ha aiutato a tradurre in testo la mia idea. Fedez ha la capacità di rendere più semplice quello che tu stai realizzando. Il brano non era scritto per Sanremo, è una canzone nata quando non potevo nemmeno immaginare di arrivare così lontano». Un brano sulla durata effimera dell’amore, come quello vissuto e concluso, non senza polemiche, con la sua ex Federica Consiglio.  

Occhi chiari e penetranti, un velo di barba a coprire il volto candido ancora di fanciullo, Lorenzo Fragola quando parla lascia trasparire le sue origini catanesi. «Resto molto legato alla mia città, se dovessi scegliere, andrei a vivere a Catania. Purtroppo non essendo centrale, gli spostamenti sono più lunghi. Milano, invece, è al centro dell’industria discografica, ci sono studi di registrazione, locali. Ma fino a 18 anni ho vissuto a Catania e il primo anno che ho vissuto lontano ne ho sentito subito la mancanza».  

Rispetto ai rappresentanti della leggendaria Catania–Seattle d’Italia, ovvero Denovo, Mario Venuti, Carmen Consoli, avverte di avere un respiro più internazionale, meno legato alle radici della sua terra. I suoi dischi del cuore sono These Streets di Paolo Nutini e il White album dei Beatles e, soprattutto, scrive in inglese con facilità: «A me viene naturale scrivere in inglese, come in italiano, e penso di dover seguire questa tendenza. A volte mi è successo di sognare in inglese e dicono sia segno di una certa padronanza. Mi viene naturale».   Insieme con suor Cristina, Deborah Iurato e Raimondo Todaro, il giovane catanese è il rappresentante di una Sicilia piaciona e telegenica. E vincente. Anche qui a Sanremo è quotato tra i favoriti accanto ai conterranei de Il Volo. «Non sono considerazioni che mi toccano» commenta Fragola. Le emozioni per lui sono altre: «Suonare per la prima volta con un’orchestra e poi la prima prova sul palco dell’Ariston con le gambe che mi tremavano». Il Festival è soltanto un’altra tappa di un percorso appena iniziato e che in marzo, «se tutto va bene», dovrebbe proseguire con la pubblicazione del primo album. «Spero di fare un disco di cui possa andare fiero e che possa essere apprezzato da tutti, con tante sfumature diverse e, perché no, di portarlo anche all’estero. Molti pezzi sono già pronti, sono tutti inediti e la gran parte di mia composizione. Anche in quelli che non ho scritto io, c’è il mio intervento. Devono essere canzoni che mi rappresentano per quello che sono io davvero, altrimenti le scarto. Penso che il motivo che mi ha fatto vincere a “X Factor” è stato proprio quello di restare sempre me stesso».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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