Catania – Via Santa Barbara, traversa di via Garibaldi, rende omaggio a Sant’Agata con una mostra open air accessibile a tutti fino al 9 febbraio: «Le vie di Agata», una serie di teli dipinti con motivi legati alla Santa Patrona. «Le lenzuola bianche che aveva esposto l’artista Giuliano Cardella adesso hanno lasciato il posto ad arazzi d’autore realizzati da artisti siciliani e non solo – spiega Vincenzo La Mendola, uno dei fondatori dell’associazione “Acquedotte_Arte, Architettura, Aree Urbane”. –
La loro provenienza da varie parti dell’isola e persino dalla Germania evidenzia il legame strettamente personale che ognuno ha con la Santa».
Delle icone esposte, una è stata realizzata proprio da La Mendola con il suo stile tipicamente fumettistico. Tra gli altri artisti Giuliano Cardella, autore di una raffigurazione della minna di Sant’Agata (la cassatella): «Ho scelto di rappresentare questo soggetto ben noto in chiave drammatica per ricordare che quello di Agata è stato un femminicidio: il maltrattamento della donna purtroppo esiste da sempre» spiega Cardella. Giuseppe Stissi, laureato all’Accademia di Belle Arti, ha realizzato anche lui un dipinto contenente la minnuzza, ma con una lettura differente: «Il dolce è poggiato su un vassoio che rappresenta la vara della Santa ed esso è come se fosse un pezzettino di Agata che ognuno vuole portare a casa e custodire. Per questo ho scelto di disegnarvi sopra una formica, simbolo di chi fa scorta». L’esposizione nasce con il patrocinio del Comune dalla collaborazione tra Acquedotte e Treviehandmade, bottega di artigianato ad angolo tra via Garibaldi e via Santa Barbara: «L’obiettivo di queste manifestazioni – spiega Lorena Dolci, vice presidente della associazione – è quello di attirare l’attenzione su una zona centrale, ma spesso inosservata. I circuiti turistici si fermano in piazza Duomo, invece anche via Garibaldi merita di essere percorsa con una sosta proprio in via Santa Barbara fino a Porta Garibaldi, di cui siamo affidatari». Il motivo per cui questa piccola via è tanto degna di attenzione è spiegato da Davide Crimi, esperto di rigenerazione urbana: «Al di sotto dell’asfalto si trova una tricora di epoca romana adiacente a un pozzo da cui la leggenda vuole che abbia acquisito potere il mago Eliodoro, autore del Liotru». Al termine della mostra gli arazzi saranno messi all’asta e il ricavato sarà destinato alla rigenerazione di questo tratto di centro storico.