Le isole che coniugano escursionismo e pellegrinaggio

Di Giovanni Musumeci / 30 Novembre 2017

Cosa hanno in comune Isola Bella di Taormina e Isola Lachea ad Aci Trezza? A parte il fatto di essere due stupendi isolotti siciliani di grande interesse naturalistico, tanto da essere riserve naturali, sono state recentemnte inserite tra i Cammini e Vie Sacre in Sicilia, il network dell’Assessorato regionale al Turismo nato per valorizzare i cammini che coniugano escursionismo e pellegrinaggio.
Si tratta di due itinerari realizzati dal centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania, che gestisce entrambe le Riserve naturali, denominati “La green way verso Madonna della Rocca” quello che parte da Isola Bella e “Sulle orme degli anacoreti sull’Isola Lachea” quello che muove da Isola Lachea e dai Faraglioni dei Ciclopi di Aci Trezza.

Isola Lachea: la Grotta dell’eremita

Nella Riserva Naturale Integrale “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” di Aci Trezza, istituita nel 1998, i visitatori potranno ammirare numerosi uccelli, stanziali e di passo, e specie endemiche come la lucertola Podarcis sicula ciclopica, oltre a una ricca fauna e flora, per lo più sommerse. Il più grande degli isolotti cicplopici è caratteristico per la particolare grotta che ha ospitato il Beato Rufino e l’Anacoreta Giovanni, eremiti cristiani del V e VII secolo, un luogo meglio noto come la “Grotta dell’Eremita”. Si tratta di un ambiente rupestre: una camera circolare con tre nicchie e una panchina, scavate nella nuda roccia, assimilabili a quelle di Pantalica, nel siracusano. La tomba, successivamente adattata, ospitò in epoca bizantina i due eremiti sbarcati sull’isola in cerca di pace e quiete, convinti di giungere all’ascesi in perfetta solitudine. Alcuni ritrovamenti confermerebbero il passaggio dei due Cristiani, come le monete oggi conservate presso l’Accademia degli Zelanti, ad Acireale, e le tipiche tegole graffitate osservate per la prima volta agli inizi del 900.

L’isola Lachea e le altre Isole dei Ciclopi

Isola Bella, istituita Riserva Naturale Orientata nel 1998, è situata nella splendida baia compresa fra Capo Sant’Andrea e Capo Taormina. L’isola, sulla quale si apprezzano piante esotiche e mediterranee ma anche una ricca varietà faunistica tra cui spiccala lucertola endemica Podarcis sicula medem, dalla tipica colorazione rossa del ventre, è il punto di partenza dell’itinerario che giunge al santuario Madonna della Rocca situato sul ripido monte che sovrasta Taormina. Dopo aver visitato Isola Bella si imbocca una stretta ma suggestiva scalinata adiacente il n°208 di via Nazionale che, per ampi tornati immersi nel verde, arriva al belvedere da dove si gode di un incantevole panorama. Si procede fino a Porta Messina e si continua a salire per via Nazionale deviando a destra all’altezza del civico n°27 dove inizia la Via Crucis, una stretta e panoramica strada lastricata che sale inerpicandosi verso il santuario, costellata dalle stazioni della processione del Venerdì Santo. Dominato dall’alto dai ruderi del possente Castello Saraceno, si arriva al sacro edificio, sulla cui origine si narrano più leggende. All’interno si trova la piccola ed incantevole chiesa, ricavata scolpendo la roccia che ne forma la volta. Da questo punto lo sguardo spazia all’infinito, ed è per questo motivo che è stata definita la “chiesa più panoramica al mondo”.

L’Isola Bella di Taormina

Per le visite contattare il Cutgana: 0956139260, visite.cutgana@unict.it.


gimeci@hotmail.it

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Redazione
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