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Le false dichiarazioni degli studenti per avere borse di studio e benefici

Le false dichiarazioni degli studenti per avere borse di studio e benefici

La guardia di finanza all’Ersu: scoperti i redditi “truccati” di alcuni iscritti. Firmato protocollo per controlli e approfondimenti “random” sugli universitari. Appello dell’Ente regionale: «Non barate»

Di Vittorio Romano |

CATANIA – Ci sono studenti universitari, una minoranza riteniamo, che pur di ottenere l’ingresso in graduatoria per accedere a una delle borse di studio messe in palio dall’Ersu o per poter godere di posti letto e/o ingressi alle mense a zero centesimi o poco più, sono pronti a falsificare le dichiarazioni. La guardia di finanza è a conoscenza di queste cattive “abitudini”, tanto che l’altro ieri alcuni militari hanno trascorso un’intera giornata a eseguire controlli nella sede dell’Ersu, anche a seguito del protocollo d’intesa approvato dal cda nella seduta del 19 dicembre scorso. Al termine delle verifiche, l’Ente regionale per il diritto allo studio ha pubblicato una comunicazione sul proprio sito: “Poiché stanno emergendo situazioni molto imbarazzanti per mendaci dichiarazioni pervenute da alcuni studenti, si raccomanda ancora una volta agli studenti universitari di prestare la massima attenzione nel compilare le autodichiarazioni al fine di evitare di incorrere in gravi sanzioni penali oltre che economiche”.   Tra gli studenti che cercano di barare, c’è chi dichiara redditi degli zii o dei nonni, tentando così in tutti i modi di alleggerire le dichiarazioni per rientrare tra i beneficiari di borse di studio e alloggi, e c’è chi, tra gli stranieri, dichiara di non avere alcun reddito salvo poi “confessare” a qualche funzionario dell’Ersu, in camera caritatis, di avere invece un buon guadagno nel proprio Paese d’origine. La finanza e l’Ersu hanno firmato un protocollo sulla base del quale vengono svolti dei controlli random, l’ultimo dei quali risale a lunedì. I militari hanno chiesto i documenti di alcuni studenti: uno aveva già rettificato l’iscrizione, non gli altri due, per i quali adesso scatteranno gli approfondimenti delle Fiamme gialle.   Nei giorni precedenti c’erano stati altri controlli, dai quali è emerso che la violazione più diffusa è dichiarare di essere autonomi e indipendenti dal proprio nucleo familiare. Proprio in virtù delle verifiche sempre più frequenti, il presidente dell’Ersu, prof. Alessandro Cappellani, raccomanda agli studenti universitari di prestare maggiore attenzione e di non commettere illeciti. Per due motivi. Primo, non recare danni a quegli studenti che resterebbero esclusi da graduatorie e benefici pur avendone diritto; secondo, non rischiare di finire davanti ai giudici. Per questo gli impiegati dell’Ersu, ogni volta che si accorgono di qualche irregolarità, contattano subito gli studenti e li invitano a correggere il tiro. Più arduo sarebbe risolvere bonariamente la questione se ad accorgersi di una falsa dichiarazione fosse la guardia di finanza.

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