Lavoro, fallisce l’«operazione Aligrup» e scatta la mobilità nei punti vendita Coop

Di Andrea Lodato / 15 Ottobre 2014

CATANIA – L’odore, inconfondibile, di bruciato si sentiva già da tempo e saliva da quelle coltre di cenere che era il rimasuglio della tempesta di fuoco precedente. Quella tempesta che aveva nel giro di pochi mesi decretato la devastazione del più grande gruppo siciliano (e uno dei più grandi in Italia) della Grande distribuzione organizzata, l’Aligrup. La storia, in linea di massima, è nota quasi a tutti e non staremo qui a ripercorrerla per intero. Ripartiamo soltanto dallo step del 21 aprile 2013, quando il Tribunale di Catania concede lo sta bene per l’acquisizione da parte delle cooperative Adriatica e Consulatori Nord Est di sei punti vendita del gruppo di San Giovanni La Punta. Momento di svolta, molto più che boccata d’ossigeno, perché in quei punti vendita (compresi i due iper Zagare e Ginestre) erano impiegati oltre 354 lavoratori. Così l’intervento delle Coop, dopo una lunghissima trattativa e la chiusura degli accordi era stato salutato giustamente come un mezzo miracolo in un quadro estremamente complicato per tutti gli altri lavoratori rimasti tagliati fuori dalle acquisizioni precedenti (di Sidis e Conad principalmente) e senza prospettive per il futuro.
 
L’incanto s’è sciolto, però, purtroppo non solo rapidamente ma anche in maniera prevedibile. Perché dopo uno sprazzo iniziale, le attività rilevate dalle due Cooperative non sono decollate, anzi – hanno spiegato in questi mesi i vertici aziendali – sono andate indietro. Tanto indietro che nei giorni scorsi le Coop hanno fatto sapere in maniera informale ai sindacati (e hanno comunicato ieri ai lavoratori nel corso di un’assemblea) che stanno per avviare le procedure di mobilità. Un disastro, perché anche il sistema della Gdo delle Coop, che è il primo e tra i pochi solidi in Italia, in Sicilia collassa.
In quei colloqui che i sindacati ribadiscono essere stati informali, si è parlato di un fortissimo ridimensionamento di tutti i punti acquisiti di recente, dunque di tutto il pacchetto ex Aligrup sia in provincia di Catania che nel Ragusano, ma anche del punto di Milazzo, così come da tempo è in grande sofferenza la Coop XXV aprile di Palermo.
 
Che cosa significa o che cosa significherebbe? Che le Coop hanno intenzione di avviare la procedura di mobilità per almeno il 50% del personale che è stato assorbito in quanto era in forza ai punti vendita rilevati. Ma i sindacati temono, alla luce di quanto è stato detto loro nei giorni scorsi, che la procedura potrebbe anche essere più massiccia e raggiungere anche il 70% dei lavoratori.
Saremmo, dunque, di nuovo in pieno dramma per tutti questi lavoratori, senza dimenticare, naturalmente, che ci sono altre centinaia di lavoratori ex Aligrup, da quelli degli uffici a quelli dei punti vendita non acquisiti sino ai jolly e a quelli della logistica, che sono ormai da anni senza lavoro, hanno resistito con la cassa integrazione e, come tutti gli altri ma più disperati degli altri, aspettano vanamente da mesi di ricevere quanto meno i trattamenti di fine rapporto per potere sopravvivere e pagare un po’ dei debiti contratti in questi mesi.
 
I sindacati, come detto, per il momento dicono solo che non c’è stato alcun contatto ufficiale, dunque nessuna comunicazione che possa autorizzare le Coop ad avviare le procedure di mobilità e sottolineano come tutto lo scenario debba essere discusso con attenzione.
E intanto i sindacati escludono categoricamente che si possa aprire una trattativa partendo dall’ipotesi della mobilità. Secondo i sindacati si potrà discutere su altre forme di ammortizzatori sociali, non sulla mobilità.
E il primo vertice sindacati-Coop per affrontare questo nuovo dramma si svolgerà a Roma il 30 di questo mese.
Quella sarà la sede in cui si aprirà la discussione, con il coinvolgimento dei sindacati sia regionali che provinciali, per avere un quadro della situazione.
Come si è arrivati a questo punto? La crisi c’è, e il sospetto che andasse più forte della volontà e delle migliori intenzioni delle Coop c’era già nei giorni delle acquisizioni. Però, denunciano i lavoratori, in questi mesi l’azienda non ha fatto praticamente nulla per tentare di lanciare i punti vendita acquisiti, come se aspettasse con rassegnazione i momento di tirare i remi in barca abbandonando i lavoratori al loro destino. Ed ora si parla di mobilità, nemmeno di allungare la Cig. Insomma siamo al quasi tutti a casa.

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Redazione
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