Io, per quanto posso, guardo in faccia la sofferenza e, nonostante essa sembri essersi cucita addosso a me, ogni mattina quando mi sveglio mi ritrovo una letiza nel cuore. Sono circondata da persone che mi vogliono bene, non mi sento tradita dalla vita.
Ho avuto sempre fame di vivere e questa fame non è mai venuta meno in me. Non credo sia questione di carattere. Direi, piuttosto di fede. Sono convinta che il Signore mi abbia fatto un grande regalo: la capacità di non arrendermi mai davanti alle difficoltà della vita. Me lo ha ricordato Papa Francesco, qunado abbracciandomi mi ha detto: “Non mollare, porta con fede la tua croce”.
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Attraverso il suo diario pubblico Laura rilegge la propria vita e offre un’ipotesi originale per comprendere il dramma della società contemporanea.
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