Il grande pubblico l’ha conosciuta e amata nei panni di Teresa Strano tra i protagonisti della fiction di Rai 1 “Questo nostro amore”, la siciliana che pian piano trova lavoro, indipendenza, una nuova vita nella Torino degli anni 70 e 80. L’attrice catanese Manuela Ventura, diplomata all’Accademia di Arte Drammatica di Roma, radici nel teatro, tanti ruoli tra cinema e tv, è ora nel cast del nuovo film di Antonio Albanese, “Cetto c’è, senzadubbiamente” diretto da Giulio Manfredonia, balzato subito in testa al box office. Veste i panni della marchesa francese Claire che deve insegnare il bon ton e il cerimoniale al futuro monarca del Regno delle Calabrie, Cetto La Qualunque. «All’inizio ero particolarmente in ansia – confessa l’attrice – perché trovarsi in un progetto come questo mette un po’ di timore. E poi perché far ridere è veramente difficile».
Il suo personaggio, racconta, è abbastanza insolito: «Ha un aspetto curioso, eccentrico, un modo di vestire che non passa inosservato, un modo di parlare, di atteggiarsi molto evidente e invadente. Costumi, trucco e accessori che sottolineano il carattere del personaggio». E’ la sua prima volta con Antonio Albanese, «un lavoro bellissimo, molte cose sono nate durante la preparazione del film – dice con entusiasmo – c’è stata questa prima occasione meravigliosa di lavorare insieme. E’ un artista di grande talento, di grandi intelligenza e sensibilità tant’è che i suoi personaggi sono precursori», commenta. Davanti a una politica sempre più caricatura e dalle promesse vuote, Cetto, cialtrone e corrotto, alza l’asticella e vuol diventare sovrano. «Nel film c’è una analisi della nostra realtà, ritrovi la politica corrotta, il cinismo. Tutto narrato con il sorriso, in modo surreale. Lavorare sulla comicità in questo modo è stata una rivelazione. Niente di scontato, nessuna battuta facile, grande attenzione all’uso delle parole». Sul set ha ritrovato Nicola Rignanese, fedele braccio destro di Cetto, “marito” sul set di “Questo nostro amore”.
Intanto, la Ventura sta completando le riprese tra Ortigia e Catania di un film indipendente di un regista americano Brendan Kidd, titolo provvisorio “I burn”, che ruota intorno a due figure femminili, una scienziata e una donna che torna in Sicilia per intraprendere un percorso di fede. Ed è sul set di un film per ragazzi, “Sulla stessa onda” diretto da Massimiliano Camaiti per Netflix con Vincenzo Amato e Donatella Finocchiaro nel ruolo dei genitori dei due giovani protagonisti. «Una bella storia di sentimenti, di scoperta tra ragazzi». Nel maggio dell’anno prossimo sarà sul palcoscenico del Teatro Stabile con un atteso spettacolo di Vetrano e Randisi. «Una esperienza teatrale importante. Un nuovo progetto su Martoglio che spero aiuti a riscoprirlo, per la spinta e la dignità che è riuscito a dare al teatro siciliano, al teatro d’arte. Un giornalista provocatore». Ci sarà una nuova serie di “Questo nostro amore”? «Ogni tanto se ne parla, le repliche raccolgono sempre buoni ascolti – risponde l’attrice – Una serie che con semplicità ha saputo raccontare in modo abbastanza trasversale l’Italia, il Nord e il Sud che si incontrano, e tre decadi di grandi cambiamenti in cui c’erano, speranze, fermenti, una spinta verso il futuro. Riguardarsi allo specchio, riguardarsi nel passato, anche con le contraddizioni, fa sempre piacere».