Archivio
La Strada del Vino “sentinella” contro l’inciviltà ambientale
Un’App per segnalare con una foto le microdiscariche sull’Etna, un piano per la loro “mappatura” e l’individuazione di chi commette il reato contro l’ambiente.
È uno degli strumenti alla base del progetto “ EtnAmbiente” che ha l’obiettivo di affrontare una volta per tutte il problema delle micro-discariche abusive o, meglio, il problema di chi quotidianamente sfregia, impunito, il patrimonio di bellezza naturale rappresentato dal vulcano
L’idea è partita dalla “Strada del vino e dei sapori dell’Etna”, l’Associazione che raccoglie 93 aziende vitivinicole la quale, con il ruolo di capofila, ha raccolto attorno ad un Tavolo Tecnico sull’Ambiente, coordinato da Christian Liistro, associazioni ambientaliste (Wwf, Legambiente, Lions, Aigae, Cai, Parco Alcantara e prossimamente Arpa e Parco Etna) ma anche i consorzi.
Il primo risultato è stato la firma di un protocollo d’intesa con il Comune di Piedimonte Etneo.
L’accordo prevede che la Strada del Vino metta a disposizione gli strumenti tecnici per individuare le discariche (l’App) e che il Comune, una volta ricevuta la segnalazione, prima provveda, a sue spese, a ripulire (e anche questo intervento sarà verificabile grazie all’App), poi vada a battere cassa con i proprietari dei terreni nei quali si trovano le microdiscariche chiamati in causa per colpa o per dolo. Infine, se dopo gli accertamenti, i responsabili dell’inquinamento non venissero individuati, il Comune interverrà d’ufficio.
È ovvio che tutto questo dovrebbe comportare un controllo da parte delle polizie locali e delle Forze dell’ordine e soprattutto una conoscenza del problema inquinamento. Per questo, partiranno anche campagne informative – altro impegno preso dal Comune di Piedimonte – con incontri ad hoc nelle scuole e verranno organizzate delle giornate di sensibilizzazione sul tema. Oltre all’App – che è in fase di test – verrà promosso anche il progetto “Adotta una telecamera” per agevolare i privati ad installare una telecamera che riprenda aree pubbliche.
Tutto questo in un “lavoro di rete” che è il metodo adottato dal cda della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, per impegnare tutte le componenti del territorio nella tutela dell’ambiente e, di conseguenza, del tessuto economico-sociale della zona che proprio sul brand Etna punta per conquistare i mercati turistici intyernazionali. Oggi il turista che mette piede sul vulcano, che visita un’azienda, che si arrampica per un’escursione sul vulcano, rischia di imbattersi prima o poi, nella microdiscarica di turno.
L’obiettivo della Strada del Vino è attrarre altri Comuni in questa “rete” virtuosa. I primi ad essere contattati saranno quelli della fascia ovest dell’Etna, Bronte, Adrano, Maletto, un’area in cui il problema delle discariche abusive è particolarmente grave e, da sempre, danneggia l’immagine del territorio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA