PALERMO – «Oggi il Parlamento siciliano ha colmato un vuoto normativo votando una legge che consentirà di regolamentare il settore della raccolta del tartufo nell’isola, contribuendo alla protezione dell’ambiente, ponendo freno alla raccolta indiscriminata e gettando le basi per uno sfruttamento economico controllato della coltivazione». Lo dicono i parlamentari regionali del Partito democratico Michele Catanzaro e Nello Di Pasquale primi firmatari della proposta di legge.
«La Sicilia è terra di tartufi ma in pochi lo sanno. Il sottosuolo siciliano è ricco di “pepite” di tartufo e già da anni sono stati avviati studi per l’individuazione di zone della Sicilia microbiologicamente adatte alla coltivazione – continuano – ma l’assenza di una regolamentazione aveva consentito a predatori che venivano da altre regioni di raccogliere in maniera indiscriminata, senza alcun limite, senza controlli e senza rispetto per il territorio».
«La legge appena approvata – spiegano Catanzaro e Dipaquale – prevede regole simili a quelle per la raccolta dei funghi spontanei, a partire dal tesserino per i raccoglitori, il limite per la raccolta, tempi e modalità di raccolta, oltre ai criteri per la lavorazione e la conservazione ed ai divieti di raccolta di notte, nelle zone protette per la fauna selvatica, nei giorni in cui è consentita la caccia. La Sicilia ha le carte in regola per aspirare a diventare regione di produzioni di eccellenza anche nel settore della tartuficoltura».