Un amore per Acireale che il compositore Bosso ama ricordare con piacere sentendosi in pieno, dopo che ha ricevuto la cittadinanza onoraria, un “jacitano” doc. Il maestro ricorda sempre con piacere il suo lancio contromano sulle sue due ruote per arrivare dall’albergo a Villa Pennisi, che «è la mia prima casa ad Acireale». «In quel percorso ero già diventato acese, perché le persone che ho incrociato hanno pensato: “Abbiamo il nuovo matto del paese”. Ho fatto tutta quella strada contromano e quel semplice gesto di decidere di andare e di esplorare il posto in cui ero arrivato, grazie a Villa Pennisi, è stato incredibile. Vi incontravo, ci incontravamo, con le coppie che decidevano di sposarsi nella villa, i postini. Essere cittadino è una cosa bellissima, perché il cittadino è un uomo libero perché partecipa insieme con gli altri. Abbiamo inventato questa cosa un paio di millenni fa, per affermare il vivere insieme».
A Villa Pennisi Bosso insegna a tanti giovani musicisti la sua arte e incontra tanta gente a cui trasmette il suo entusiasmo autentico per la vita. A Villa Pennisi Bosso si esibirà anche con i suoi allievi che per la terza volta proveranno l’ emozione di ascoltare il loro “maestro”.
The 12th Room tour rappresenta ad oggi una delle tournée di maggior successo di tutti i tempi nel nostro Paese, avendo totalizzato, soltanto nel 2016, un pubblico di oltre 100.000 presenze e ancora oggi rappresenta uno degli appuntamenti più attesi nei teatri e nei festival italiani. «C’è una teoria antica che dice che la vita sia composta da dodici stanze, in cui lasceremo qualcosa di noi, che ci ricorderanno – dice Bosso nel descrivere il concerto – Dodici sono le stanze che ricorderemo quando passeremo all’ultima. Nessuno può ricordare la prima stanza perché quando nasciamo non vediamo, ma pare che questo accada nell’ultima che raggiungeremo. E quindi si può tornare alla prima. E ricominciare».
«In questo tour vi assicuro che ci sarà sempre la massima espressione del mio studio e del mio amore per la musica – sottolinea il maestro Bosso – tutto questo si sposerà con la luce, il buio e i colori di questa terra meravigliosa». «La musica ci dà la possibilità persino di viaggiare nel tempo, di ritrovarci a centinaia di anni di distanza, in luoghi visti dagli occhi di una donna o di un uomo di quel tempo che li regala ad un altro essere umano, di oggi».
Direttore d’orchestra, compositore, pianista all’occorrenza come ama definirsi, di recente nominato Direttore Principale Ospite del Teatro Comunale di Bologna, Bosso nasce a Torino in una famiglia operaia ma sin dai precoci esordi dimostra quella tensione a superare i confini nazionali che ha caratterizzato tutta la sua lunga carriera “esplosa” con l’apparizione, come ospite, al Festival di Sanremo del 2016.