La Fondazione Iom entra a far parte dell’Organizzazione degli istituti europei contro il cancro

Di Alfredo Zermo / 11 Luglio 2018

La Fondazione IOM è entrata a far parte dell’OECI, Organizzazione degli istituti europei contro il cancro, infatti in occasione dell’oncology day OECI 2018 che si è svolto a Poznan dal 19 al 22 giugno, l’assemblea generale OECI ha votato all’unanimità l’ammissione della Fondazione IOM per la spiccata propensione alla ricerca e l’innovazione tecnologica in ambito oncologico.


L’OECI è un network che riunisce i centri oncologi d’eccellenza europei e non solo – sottolinea il consigliere delegato dott. Rodolfo Cifrodelli – per quanto riguarda l’Italia aderiscono i principali centri oncologici, in Sicilia la Fondazione IOM è il primo istituto ed inoltre è anche il centro più a sud d’Europa.


L’OECI è un’organizzazione non governativa senza scopo di lucro fondata a Vienna nel 1979 e rimodellata nel 2005 in EIE-GEIE, un gruppo europeo di interesse economico, con sede centrale a Bruxelles. Oggi l’OECI conta più di 80 istituti membri, che includono i più importanti centri europei per la lotta contro i tumori. L’OECI è una rete di istituti oncologici istituita per creare una massa critica di competenze. Questi obiettivi sono stati raggiunti promuovendo e rafforzando il concetto di “completezza”, sostenendo la qualità nella cura dei tumori anche attraverso un’organizzazione interna ben strutturata. OECI mira ad accelerare la produzione e l’applicazione di approcci di assistenza personalizzati e garantire pari diritti a tutti i malati oncologici con l’obiettivo ultimo di trovare nuovi e trattamenti migliori, fornendo cure più complete e migliorando la qualità della vita dei pazienti, attraverso la medicina basata sull’evidenza.

L’OECI prevede anche un programma di accreditamento e designazione, progettato specificamente per i centri per il cancro, che mira a migliorare costantemente l’organizzazione dei centri per i tumori. Un Cancer Center è il luogo centrale in cui è implementata la multidisciplinarietà e i Centri Tumori dell’OECI rappresentano il fronte avanzato dell’innovazione, il luogo in cui la ricerca e le applicazioni sono studiate e approcci di cura sono confrontati, al fine di offrire ai pazienti le migliori opzioni per la terapia e il benessere.

Negli ultimi anni la ricerca della Fondazione – afferma Lorenzo Memeo membro del gruppo scientifico – è stata orientata a diversi aspetti concernenti tumori solidi ed ematologici, con la realizzazione di specifiche linee di ricerca, che pongono le basi per la messa a punto di nuovi mezzi di diagnosi e cura in campo oncologico. Tra i risultati più promettenti, vi è senza dubbio l’acquisizione di nuove conoscenze e tecnologie relative alle cellule staminali tumorali, ottenute a partire dai reperti bioptici dei pazienti oncologici, e che rappresentano una risorsa di estremo valore in un ambito di ricerca traslazionale, in quanto in grado di fornire modelli pre-clinici più attendibili di quelli attualmente disponibili. Fondazione IOM, inoltre, ha focalizzato parte del proprio interesse nell’ambito della ricerca sulla radioterapia ed, in dettaglio, sulle cellule staminali tumorali come possibile causa di resistenza o di recidive dei tumori, e sull’effetto della radioterapia ad alta dose per impulso su cellule neoplastiche che, tramite la modulazione del rateo di dose, permetterà anche di personalizzare la terapia. Inoltre la Fondazione ha investito in nuove tecnologie ha realizzato un centro in cui la ricerca di base, la ricerca clinica e l’attività di servizio possano costantemente dialogare e integrarsi, con l’obiettivo principale di innovare l’assistenza sanitaria attraverso lo sviluppo di nuovi trattamenti di radioterapia personalizzata e creare network stabili con centri di eccellenza nazionali e internazionali settoriali.

Questo per la Fondazione IOM è stato passo importante –afferma il Presidente il prof. Leonardo Santi – un’occasione per stabilire effettive e proficue collaborazioni con istituti d’eccellenza; un passo avanti verso l’obiettivo di diventare sempre uno snodo per convogliare qui a Catania studi scientifici e collaborazioni internazionali per un interscambio che vada al di la della connotazione geografica e che possa contribuire all’avanzamento della ricerca in ambito oncologico. Entrare a far parte di un network di eccellenza è un riconoscimento per quanto fatto fin ora, ma anche una sfida per il prossimo futuro: avviare al più presto il processo di accreditamento europeo.

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Pubblicato da:
Redazione
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