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La cucina stellata di Roberto Toro a San Pietroburgo: «Ma al Timeo pronti a ripartire»

Di Redazione |

Taormina (Messina) – Nei giorni terribili del coronavirus che sta “contagiando” anche il turismo con ricadute negative in ogni parte del Belpaese, c’è chi pensa a reagire, a riaprire e a programmare una bella stagione che già bussa alle porte. Per il Belmond Grande Hotel Timeo il prossimo mese di marzo sarà comunque primavera: l’albergo, incastonato in uno dei luoghi più suggestivi della Perla dello Jonio, riparte dopo la pausa invernale e con il suo Executive Chef Roberto Toro (una stella nella Guida Michelin 2020), appena rientrato da una trasferta a San Pietroburgo, pensa già a riscrivere, con sfiziose novità, i menù dei suoi ristoranti. «La cucina è uno strumento di comunicazione e di promozione di un territorio, straordinario – afferma Toro – e in questo momento, più che mai, c’è bisogno di sostenere la Sicilia alla vigilia di una stagione che si spera possa essere ricca di arrivi. Noi non ci abbattiamo e siamo già proiettati verso l’apertura, il prossimo 4 maggio, di un nuovo concept: il ristorante Otto Geleng si amplia e prende posto in uno dei salotti dell’hotel, che sarà “vestito” come un antico, ma raffinato, salotto siciliano, con lumi ad olio e un arredamento in stile».Roberto Toro, secondo da sinistra, con la brigata di cucina a San Pietroburgo

Per Roberto Toro, originario di Palagonia, è una nuova sfida: la affronterà maneggiando con cura sempre prodotti del territorio e rivisitando alcuni dei classici dell’arte culinaria siciliana come il “baccalà a ghiotta”. L’estro dello chef, al Belmond dal 2012, avrà poi modo di esplicitarsi con una novità assoluta come le spugnole di funghi farcite con maialino nero, arricchite da gamberi, piselli, burrata e completate da una salsa ristretta a base di crostacei. E questo è ciò che verrà; mentre per chef Toro e per altri tre componenti della sua brigata, ciò che è stato è un viaggio a San Pietroburgo, dove al Grand Hotel Europe, il primo in Russia ad avere avuto l’illuminazione elettrica, la Sicilia ha mostrato a tavola il meglio di se’ dal 17 al 24 febbraio.

Il ristorante del Grand Hotel Europe

«Una magnifica esperienza – racconta Toro non senza un pizzico di orgoglio -. Abbiamo portato in una Russia da sempre ammirata della cucina italiana, un po’ della nostra arte gastronomica anche se, devo precisarlo, abbiamo utilizzato materie prime del posto. In ogni caso, davanti ad un menù degustazione composto da capesante con asparagi, caviale e spuma di patate, scampi alla pizzaiola, tortelli di pecorino liquido con tartare di branzino al lime e cicoria, triglia “beccaficu” con finocchio e salsa all’arancia speziata, mousse allo yuzu con arachidi e gelato al caramello salato, i nostri ospiti sono rimasti più che meravigliati».

Il Timeo di Taormina aveva già ospitato, lo scorso anno, uno chef russo, della stessa catena alberghiera, per un training servito a quest’ultimo ad “italianizzare” i menù di uno dei ristoranti di cui si occupa a conferma di quanto i russi apprezzino la nostra buona cucina.

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