Tutto da rifare al processo contro l’ex re dei supermercati Despar Sebastiano Scuto. I giudici della corte di Cassazione chiamati a pronunciarsi sul ricorso presentato dall’imprenditore contro la condanna a 12 anni inflittagli il 18 aprile dell’anno scorso per associazione mafiosa, hanno annullato la condanna rinviando la decisione ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Catania. L’allullamento riguarda quella parte della sentenza di secondo grado che affrontava i legami tra Scuto da un lato, il boss Bernardo Provenzano e i fratelli Lo Piccolo dall’altro per la gestione di alcuni centri commerciali a Palermo. La Suprema Corte ha anche disposto l’annullamento della confisca dei beni dell’imprenditore: ma non tutti potranno tornare in uso al «re dei supermercati» in Sicilia, perché per una parte l’annullamento è definitivo, per un’altra parte è invece con il rinvio della decisione a un’altra Corte. Un altro provvedimento di misura di prevenzione di confisca beni è pendente già davanti la Corte d’appello di Catania, e un’udienza è prevista per il 25 giugno. Nel processo era coinvolto anche un ex sottufficiale dei carabinieri, Orazio Castro, accusato di aver fornito informazioni al clan dei Laudani. Per lui i giudici hanno confermato la piena assoluzione.