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Itinerari multisensoriali per ipovedenti: l’arte abbatte tutte le barriere in Sicilia

Itinerari multisensoriali per ipovedenti: l’arte abbatte tutte le barriere in Sicilia

A Siracusa e Agrigento gli itinerari dedicati alle persone con disabilità visiva

Di Isabella di bartolo |

Da Siracusa ad Agrigento, l’arte abbatte tutte le barriere e diviene esperienza unica per tutti. Tra i dedali dell’antica Akragas, nel Parco Archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, è stato aperto un itinerario speciale dedicato alle persone con disabilità visiva. L’iniziativa è frutto di un progetto pilota realizzato dalla cooperativa sociale Capp per l’ente Parco, con il supporto tecnico della Stamperia regionale Braille di Catania e dell’Unione italiana Ciechi di Agrigento. «Il percorso si intitola Orione – dice il direttore del Parco, Giuseppe Parello – e si snoda lungo i sentieri che raggiungono i templi principali della Valle strutturandosi attraverso la collocazione di mappe tattili che forniscono le informazioni necessarie per potersi orientare e per conoscere e percepire i monumenti presenti».   Ogni mappa, infatti, progettata secondo i principi del Design for All, riporta il testo descrittivo sia in braille che in caratteri grandi, una foto del prospetto e la planimetria del tempio, tutte in rilievo. Le meraviglie Unesco della Valle dei Templi, durante, potranno essere ammirate anche da chi ha problemi alla vista. «Per la natura del sito e per la sua estensione, la visita deve essere effettuata con un accompagnatore ad hoc – dice l’architetto Parello – e per questo sono state formate guide turistiche ad hoc che potranno affiancare il visitatore proponendogli anche delle piacevoli deviazioni per poter esplorare e conoscere piante e manufatti presenti all`interno del Parco». Contestualmente al percorso verrà inaugurata la mostra di alcuni plastici realizzati dalla Stamperia Braille raffiguranti la Valle dei Templi com’era un tempo e com’è adesso, oltre a immagini da toccare per conoscere le meraviglie del Tempio della Concordia. Una mostra aperta a tutti nei pressi di Porta V.   A Siracusa, invece, sarà il capolavoro dipinto da Caravaggio al centro di un esperimento che mira a rendere l’arte accessibile a tutti. Il museo di Palazzo Bellomo inaugura domani alle 19 una istallazione multimediale dedicata ad ipovedenti e non udenti per far conoscere loro il “Seppellimento di Santa Lucia”: il quadro che Caravaggio dipinse nel 1608 per la città aretusea. «L’opera potrà essere “vista” da chi ha problemi agli occhi – dice Barbara Sidoti, dell’associazione Ian che ha curato l’iniziativa – attraverso le voci dei personaggi che popolano il dipinto. Non solo. Ci saranno sottotitoli, in italiano e inglese, per far sì che anche i non udenti possano “ascoltare” l’anima del quadro».   “Un viaggio multisensoriale nel Seppellimento di Santa Lucia” è il titolo della mostra che sarà allestita fino al 30 agosto e che è sarà un’esperienza unica anche per chi conosce bene l’opera caravaggesca perché verrà mostrata una rivisitazione inedita del dipinto, un’esperienza di viaggio virtuale nella storia della martire consentendo al visitatore di immergersi nelle atmosfere del Caravaggio attraverso stimoli sonori, visivi, tattili e olfattivi. La tecnica di spazialità teatrale del dipinto materializza le suggestioni ispirate dal quadro e le trasforma in racconto originale. La voce dei personaggi, che emergono dallo sfondo del dipinto per prendere parola e raccontarsi al pubblico, ne svela i retroscena e ne ricostruisce la storia. Un anno di lavoro per l’evento voluto dall’assessorato regionale ai Beni culturali. «La Galleria Bellomo – dice la direttrice del museo, Giovanna Susan, – è attenta alle nuove forme di comunicazione mediate dalle tecnologie digitali: applicate ai beni culturali, esse possono concretamente contribuire alla valorizzazione del nostro patrimonio. Con questa installazione multimediale ripercorriamo la storia di Santa Lucia, il cui culto popolare a Siracusa è molto sentito, e sperimentiamo una fruizione delle opere d’arte diversa, capace di coinvolgere il pubblico non solo visivamente ma anche attraverso altri sensi in modo da poter essere accessibili in maniera innovativa.   Contiamo che questo progetto possa essere l’inizio di un percorso di esplorazione artistica, culturale e di inclusione sociale da portare avanti con tenacia e determinazione; una nuova forma di partecipazione che consenta la fruibilità di un’opera, per lo più esclusivamente visiva, al più ampio bacino d’utenza possibile in accordo con la vocazione del Museo, orientata verso la didattica e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale».

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