L’astronauta catanese Luca Parmitano è a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Vi è entrato nella notte italiana insieme ai suoi compagni di equipaggio, l’americano Andrew Morgan e il russo Alexander Skvortsov, a circa due ore dall’aggancio della
Soyuz MS-13. Il primo a d accedere nella Stazione Spaziale è stato il comandante della Soyuz, Skvortsov, dell’agenzia spaziale russa Roscosmos; subito dopo è stata la volta di Morgan, della Nasa, e quindi di AstroLuca. Abbracci e saluti con i colleghi che li aspettavano a bordo, l’attuale comandante Aleksej Ovchinin e gli americani Nick Hague e Christina Koch. Adesso tutti insieme costituiscono l’equipaggio a sei della Expedition 60.
Immediatamente dopo i saluti dell’equipaggio, è stata la volta del collegamento con famiglia e amici, che avevano seguito le lunghe fasi dell’aggancio e dell’apertura del portello dal grande schermo del Centro di controllo di Mosca. Per Luca Parmitano, come sempre sorridente anche se un po’ provato dal viaggio, i saluti della moglie Kathryn e delle figlie Sara e Maia, di 12 e nove anni, gli auguri del direttore generale dell’Esa, Jan Woerner, e quelli dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). «E’ fantastico essere qui», ha detto a tutti AstroLuca.
Parmitano e i suoi compagni di equipaggio sono arrivati sulla Stazione Spaziale Internazionale dopo un viaggio di sei ore a bordo della Soyuz. Nei prossimi sei mesi, l’astronauta catanese eseguirà oltre 50 esperimenti europei e 200 esperimenti internazionali. Questi includono investigazioni su come aspetti del corpo umano sono influenzati dalla microgravità e come gli astronauti potrebbero controllare robot da remoto durante una esplorazione lunare. Quando Alexei Ovchinin lascerà la Stazione Spaziale al termine della Spedizione 60, Luca Parmitano assumerà il ruolo di comandante della Stazione per la Spedizione 61. Questa è la terza volta che un astronauta europeo, e la prima per un astronauta dell’Esa di nazionalità italiana, ricopre questa posizione. Luca sarà il terzo, dopo gli astronauti Esa Frank De Winne (2009) e Alexander Gerst (2018), quando prenderà il comando a fine anno.
Nato a Paternò (Catania) il 27 settembre del 1976, Parmitano è già stato il primo italiano ad effettuare un’attività extraveicolare (EVA) il 9 luglio 2013, con 6 ore e 7 minuti di passeggiata spaziale. Parmitano – ricorda Wikipedia – si è diplomato al liceo scientifico “Galileo Galilei” di Catania nel 1995 ed ha frequentato il quarto anno all’estero negli Stati Uniti, in California, grazie a una borsa di studio offerta da Intercultura. È entrato in Aeronautica Militare nel ’95 con il corso Sparviero IV frequentato nell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli e si è laureato in Scienze politiche all’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 1999.
Ha quindi portato a termine l’addestramento base con la U.S. Air Force alla Euro-Nato Joint Jet Pilot Training presso la Sheppard Air Force Base in Texas nel 2001. Al termine dell’addestramento di base come pilota, Parmitano viene assegnato agli AMX con il 13º Gruppo, 32º Stormo, ad Amendola dal 2001 al 2007. Durante questo periodo, ha ottenuto tutte le qualificazioni con tale velivolo, comprese Combat Ready, Four Ship Leader e Mission Commander/Package Leader.
Ha completato il corso JCO/CAS con la USAFE a Sembach in Germania nel 2002. Nel 2003 si è qualificato come Ufficiale di Guerra Elettronica al Re.S.T.O.G.E. di Pratica di Mare. Come membro del 13º Gruppo ha ricoperto il ruolo di Capo Sezione Addestramento e di Comandante della 76ª Squadriglia volo. È stato EWO (Electronic Warfare Officer) del 32º Stormo. Ha completato il Programma di Leadership Tattica (TLP) a Florennes in Belgio nel 2005. Proprio durante il corso in Belgio, l’allora capitano Parmitano impattò con il suo AMX l’11 maggio 2005 contro un grosso volatile mentre volava sulla Manica. Pur con l’abitacolo quasi distrutto dall’urto, senza ausilio della radio, colpito dal flusso aerodinamico e tra grosse difficoltà, riuscì comunque a riportare il velivolo a terra, rinunciando a eiettarsi e colpendo con la sua impresa la comunità aviatoria: per l’episodio venne decorato con la Medaglia d’Argento al Valore Aeronautico.
Selezionato come astronauta Esa nel maggio 2009, Parmitano – ricorda sempre Wikipedia – viene incluso nell’equipaggio di riserva della missione Expedition 34, e infine selezionato come ingegnere di volo per le missioni Expedition 36 ed Expedition 37. Il 28 maggio 2013 è partito con la Sojuz TMA-09M dal Cosmodromo di Bajkonur, in Kazakistan, in direzione della Stazione Spaziale Internazionale. È il suo primo viaggio nello spazio ed è rimasto nella Stazione Spaziale fino a novembre dello stesso anno insieme ai suoi compagni Fëdor Nikolaevič Jurčichin e Karen Nyberg. La missione prevedeva la partecipazione di Parmitano ad almeno due passeggiate spaziali, la prima delle quali ha avuto luogo il 9 luglio 2013 ed ha avuto una durata di 6 ore e 7 minuti, mentre la seconda attività extraveicolare ha avuto luogo il 16 luglio 2013, ma si è interrotta anzitempo a causa di un problema tecnico: poco dopo l’inizio della sessione Parmitano ha riportato di avere dell’acqua all’interno del casco della tuta Extravehicular Mobility Unit. Dato che l’acqua continuava ad aumentare ed aderiva al volto di Parmitano causandogli difficoltà di visione e di respirazione (si stima che nel casco si fosse accumulato circa un litro e mezzo d’acqua), il direttore di volo David Korth ordinò a Parmitano ed all’altro astronauta pure impegnato in quel momento in una passeggiata spaziale di rientrare nel Joint Airlock.