Inchiesta corsi d’oro, dissequestro per i beni della moglie di Genovese

Di Redazione / 16 Ottobre 2014

MESSINA – Il tribunale del Riesame di Messina ha annullato il decreto di sequestro disposto dal Gip nei confronti di alcuni dei beni degli indagati nel processo nato dall’inchiesta sui “Corsi d’oro” della Formazione. Accolti i ricorsi degli avvocati, sono stati tolti i sigilli alla Napi Service, una delle società fornitrici degli enti al centro dell’inchiesta, Ancol, Aram e Lumen.
Il Riesame ha poi annullato totalmente il provvedimento che congelava i beni di Chiarà Schiró, moglie del deputato del Pd Francantonio Genovese, e il sequestro della Caleservice.
Ridimensionato, invece, il sequestro disposto per il deputato Ars Franco Rinaldi e per la cognata Giovanna Schiró, che non potrà andare oltre i circa 3 mila euro. Infine, ridotto a circa 130 mila euro il sequestro disposto per Roberto Giunta, mentre tutti i beni di Pina Pozzi e Natale Lo Presti tornano nella disponibilità dei due indagati.

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