ROMA – Ci sarebbero tre morti sospette, due in Sicilia e una in Molise, legati alla somministrazione del vaccino antinfluenzale FLUAD. L’Agenzia italiana del farmaco ha immediatamente bloccato il vaccibo. I «tre eventi ad esito fatale – specifica l’Aifa – hanno avuto esordio entro le 48 ore dalla somministrazione delle dosi dei due lotti». «In attesa di disporre degli elementi necessari, tra i quali l’esito degli accertamenti sui campioni già prelevati – spiega l’Aifa in una nota – per valutare un eventuale nesso di causalità con la somministrazione delle dosi dei due lotti del vaccino, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha disposto, a titolo esclusivamente cautelativo, il divieto di utilizzo di tali lotti».
Oltre ai tre eventi fatali, è segnalato un altro evento grave. I lotti in questione sono 142701 e 143301 del vaccino antinfluenzale FLUAD della Novartis Vaccines and Diagnostics s. r. l. prodotti negli stabilimenti di Siena. I lotti bloccati dall’Aifa non sono disponibili e venduti nelle farmacie. I lotti del vaccino incriminati erano disponibili solo nel canale pubblico o presso i medici di famiglia, e comunque era destinati alle Asl.
La casa farmaceutica Novartis ha detto di avere «piena fiducia nella sicurezza ed efficacia dei propri vaccini anti-influenzali e si è immediatamente adoperata in una revisione preliminare dei lotti di vaccino interessati. L’esito di tale revisione ha già riconfermato la qualità e la conformità del vaccino Fluad».
L’AIFA invita i pazienti che abbiano in casa confezioni del vaccino FLUAD a verificare sulla confezione il numero di lotto e, se corrispondente a uno di quelli per i quali è stato disposto il divieto di utilizzo, a contattare il proprio medico per la valutazione di un’alternativa vaccinale.
Secondo il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, Silvio Garattini, le tre morti sospette potrebbero comunque «essere una casualità, non una causalità». «La decisione dell’Aifa – aggiunge il farmacologo – è cautelativa. Il fatto che si siano verificate delle morti è certamente preoccupante, però bisogna capire chi fossero queste persone, quale età avessero, da quali tipi di patologie fossero affette. Non è detto che ci sia un nesso di causa-effetto fra la somministrazione del vaccino e il decesso». Per il segretario della Fimmg, Giacomo Milillo «se sono passate 48 ore dalla somministrazione non ci sono rischi, se qualcuno dovesse presentare invece dei sintomi entro due giorni deve contattare il proprio medico». Milillo ha anche sottolineato che quanto successo «non è quello che serviva per una buona copertura vaccinale» perché «le persone infatti non distinguono la marca e temeranno qualsiasi vaccino, mentre è importante che si faccia». E ha aggiunto che «il nesso con i decessi è tutto da verificare. Statisticamente, visto che viene somministrato a persone fragili, il vaccino può dare effetti negativi».