(AdnKronos) – Mentre a livello globale circa i due terzi dei business leader dichiarano di pensare a strategie di internazionalizzazione per i prossimi tre anni nei mercati emergenti (America Latina ed Europa dell’Est), in Italia più della metà dei capi azienda punta sui paesi sviluppati ed in particolare in estremo Oriente, Australia (35%) e l’area dell’Asia-Pacifico (35%), inclusi Giappone, Cina, Honk Kong, Singapore.
La discontinuità e gli effetti negativi della Brexit sono sicuramente più sentiti in Italia che nel resto del mondo, tanto che più della metà degli amministratori delegati italiani (56%) non ritiene affatto probabile fare investimenti nel Regno Unito dopo la sua uscita dall’Unione europea, mentre nel campione globale la situazione è completamente invertita con il 54% dei ceo che ritiene possibile continuare a investire nel Regno Unito dopo la Brexit.