Dodici giocatori squalificati complessivamente per 53 giornate, più un dirigente sospeso per due mesi. I protagonisti della rissa avvenuta al rientro negli spogliatoi, nell’intervallo fra i due tempi domenica a Vittoria dove era ospite il Paternò, in pratica hanno chiuso nel modo più inglorioso il loro campionato ed hanno inguaiato le due società, che si sono viste appioppare entrambe la sconfitta a tavolino (0-3) e 600 euro di multa. E’ già risolto insomma, in primo grado di giudizio, il giallo che domenica ha amareggiato la scena del campionato di Eccellenza. Gli squalificati sono: Esposito per otto giornate, Comandatore, Guglielmino e Santarpia per sei, Schifino e Sgambato per due, infine il dirigente Barravecchia fino al 15 maggio, per quanto concerne il Vittoria; sul fronte Paternò (il cui reclamo è stato comunque respinto) Cannavò, Genovese, Isaia, Lo Verde e Tornatore fermi per quattro giornate, Scariolo per tre.
Arbitro dell’incontro era il siracusano Iapichino. Dal suo rapporto si ricostruisce così la scena: nel sottopassaggio litigano Esposito (Vittoria) e Tornatore (Paternò); per dare man forte al biancorosso intervengono subito i compagni Commendatore, Crisafulli, Guglielmino e Santarpia. In difesa di Tornatore accorrono Genovese, Isaia e Lo Verde, oltre al massaggiatore, che in particolare è massacrato di botte. Il paternese Scariolo si scaglia contro gli avversari Schifano e Sgambato e fra i tre sono botte da orbi, finchè non interviene la polizia.
La nuova classifica del girone orientale è: Città di Scordia punti 57; Siracusa 56; Igea Virtus 47; Milazzo 44; Acireale 40; Castelbuonese 39; Sporting Viagrande 37; Catania San Pio X 35; Giarre e Paternò (-1) 32; Città di Messina 29; Vittoria 27; Modica 25; Rosolini 23; Taormina (-1) 11. Il Misterbianco è già escluso dal campionato. Solo il Taormina conta una partita in più.
Gli incresciosi fatti di Vittoria hanno fatto registrare un immediato commento dell’ingegnere Santino Lo Presti, presidente del comitato regionale Dilettanti: «Dispiace dovere ancora una volta registrare gravi fatti di violenza che offendono il calcio e che hanno visto i protagonisti in campo macchiarsi di tali comportamenti. Una situazione così non può essere più tollerata. Quindi, non solo la contesto, ma la combatterò, affinché si possa trovare una soluzione. La Sicilia deve invertire questo trend negativo che ci vede ancora in testa alle classifiche relative agli episodi di violenza». «Inoltre, faccio appello – ha proseguito il presidente Lo Presti – come ho già fatto in precedenza, al buon senso di chi crede nei valori della sana pratica sportiva nel rispetto delle regole in maniera incondizionata. Non possiamo più continuare così. Noi ogni giorno mettiamo in campo il nostro impegno e il nostro lavoro per far crescere un sistema calcio sano, educato e maturo, privo di ogni forma di violenza che veda gli attori (atleti, tecnici, dirigenti ed arbitri) più responsabili e corretti».
Ma anche in Prima Categoria domenica si è verificato un episodio gravissimo. Al termine di Acicatena-Real San Sebastiano (1-2), alcuni borghesi hanno assaltato l’arbitro catanese Nicolosi all’interno dello spogliatoio. Uno degli aggressori in particolare ha immobilizzato il direttore di gara per il collo, colpendolo sulla testa, sulla schiena, sul petto e sul viso, tanto da spedirlo in ospedale. La sua bravata è costata all’Acicatena ben sei giornate di squalifica del campo.