Il senatore catanese del M5S “condanna” Renzi: «Da impiccare»

Di Redazione / 06 Gennaio 2015

ROMA – «Sarebbe da impiccare veramente, la gente è molto arrabbiata». Riprendono le trasmissioni de La Zanzara su Radio 24 e, anche con il nuovo anno, si accendono polemiche. A dare fuoco alle polveri di un 6 gennaio ancora pienamente festivo per la politica, ci pensa Michele Giarrusso del M5S che auspica la fine per morte violenta del premier Renzi. Parole che scatenano la reazione del Pd. «Ecco, al termine del pomeriggio arriva la scemenza della giornata, ci ha pensato il senatore Giarrusso. Senza vergogna», twitta il vice segretario Dem Lorenzo Guerini. Gli fa eco l’altra vicesegretaria Debora Serracchiani: «Mentre nel mondo milioni di persone lottano contro la pena di morte un senatore grillino la auspica per il premier italiano. Agghiacciante». «Se sono vere le agenzie – è la richiesta del tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi – Beppe Grillo si scusi e prenda le distanze dalle allucinanti affermazioni di Giarrusso». Parallelo storico per Pina Picierno che ironizza: «Se Caligola aveva nominato senatore un cavallo, non è così sorprendente che Giarrusso sia in Senato». Resta il «delirio forcaiolo», come denuncia Lorenza Bonaccorsi, che ormai «non ha più limiti».
Le accuse con tanto di “condanna” finale per Renzi da parte del senatore a Cinque Stelle, avevano preso le mosse dalla constatazione che “se non fosse una situazione tragica ci sarebbe da ridere: Renzi va in vacanza con un Falcon da 9mila euro all’ora e attacca gli impiegati pubblici. E poi cerca di salvare il suo complice Berlusconi. È uno – aveva rincarato – che non ha mai lavorato un giorno in vita sua” se non “a casa del papà dove tutti sono precari tranne lui. È uno che ha truffato la previdenza, perché assunto come dirigente un giorno prima di diventare presidente della Provincia di Firenze, e poi quando l’hanno sgamato si è dimesso. Di gente arrabbiata ce n’è tantissima. Quando la gente si arrabbia, succedono cose brutte, bruttissime”, è stato quindi l’avvertimento finale di Giarrusso.
Che trova la condanna anche di un’avversaria politica come Elvira Savino: «Giarrusso – scrive in serata la deputata azzurra – è un incosciente analfabeta politico, non comprende che quelle frasi sul premier da “impiccare”, già gravissime di per sé, sono devastanti considerata la delicata situazione sociale del Paese e visto che sono pronunciate da chi, come lui, siede in Parlamento. La contesa politica, con il M5S, ha raggiunto livelli così bassi e pericolosi per la democrazia come non si erano mai visti prima».

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