Il presidente Ardizzone “paladino” dell’Ars «I tagli li abbiamo fatti, ora basta attacchi»

Di Redazione / 29 Luglio 2014

PALERMO – «Siamo sottoposti a un attacco concentrico dalla stampa nazionale, non credo a complotti e strategia ma è evidente che siamo sotto tiro. E io non ci sto».
Cosi il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone durante la tradizionale cerimonia del ventaglio con la stampa parlamentare.
Ardizzone ha contestato numerosi articoli riguardanti soprattutto i costi del Parlamento, annunciando una querela al Corriere della Sera. «La notizia che passa è che sperperiamo denaro pubblico. Siamo sotto tiro dal mese di gennaio. La Regione siciliana viene attaccata continuamente, nel momento in cui l’Ars si sgancia per gli stipendi dal Senato e si sgancia anche riguardo al personale dell’Assemblea, che potrebbe rivendicare l’indennità di funzione».
«Penso in coscienza che questo Palazzo abbia fatto in pieno il proprio dovere – ha detto Ardizzone – nonostante tutte le difficoltà, tutte le resistenze e tutti gli sguardi di sfida anche da parte di colleghi parlamentari».
 
«Alcuni articoli pubblicati sui giornali provocano l’istigazione all’odio sociale. Demolendo questo Palazzo non si fa il bene della Sicilia, anzì finchè c’è si difenderà l’autonomia. Questa legislatura – ha detto ancora Ardizzone – ha varato una riduzione dei costi pari a 40 milioni di euro per le spese dei deputati e a 27 milioni sul fronte del personale interno. Abbiamo fatto tagli come mai avvenuto all’Assemblea regionale, con costi di funzionamento ridotti di oltre 71 milioni». Il presidente dell’Assemblea ha aggiunto: «Abbiamo applicato il contributo di solidarietà per i deputati e i vitalizi dal gennaio 2014. Stesso discorso per pensionati e dipendenti dell’Assemblea». Il contributo è del 6 per cento per redditi tra i 91 mila euro e i 130 mila euro, del 12 per cento fino a 195 mila euro, del 18 per cento oltre i 195 mila euro. Per un risparmio dal 2014 al 2017 di 8,9 milioni di euro. Dalla prossima legislatura i deputati eletti scenderanno da 90 a 70, con un ulteriore risparmio di 13 milioni per le spese dei deputati e di 19 milioni per le spese dei gruppi.
«Abbiamo ridotto del 50 per cento lo stipendio del segretario generale – ha aggiunto – questa è la risposta di chi ci definisce difensori della casta».
«Abbiamo fatto quel che dovevamo fare – ha aggiunto -, con le carte in regola. Siamo il Parlamento che ha più dignità in questo paese, perchè ha tagliato le spese e i costi più di altre istituzioni in Italia».

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