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Il Commissario Montalbano tra migranti… ed è polemica

Di Redazione |

Roma – Il Commissario Montalbano torna su Rai1 con due nuovi episodi e scoppia il finimondo. Una scia di polemiche stanno precedendo la messa in onda delle due nuove puntate sul Commissario più amato d’Italia, perchè il pelato Montalbano, in linea con i problemi del momento, si occuperà anche di migranti. 

«Nessuna preoccupazione per le puntate di Montalbano che affrontano il tema dell’immigrazione. Montalbano rimane un must per Rai1», ha dichiarato la direttrice di Rai1, Teresa De Santis, in occasione della presentazione odierna dei prossimi due episodi del Commissario Montalbano, in onda l’11 e il 18 febbraio. «Nessun imbarazzo – ha aggiunto De Santis -, se ci fosse stato, del resto Montalbano non sarebbe andato in onda. Il servizio pubblico copre ogni argomento, anche complesso». A provocare polemiche, in particolare, il fatto che la puntata dell’11 sarà seguita non da Che fuori tempo che fa di Fabio Fazio, come da palinsesto del lunedì, ma da uno speciale Porta a Porta. «Porta a Porta ci sarà perché il palinsesto in certe circostanze viene modificato – ha spiegato De Santis -. In quel caso ci sono le elezioni in Abruzzo, in programma il 10 febbraio. E’ chiaro che nella puntata si parlerà di politica».

Sul “caso” Montalbano interviene anche il siciliano Davide Faraone, componente Pd in Commissione di Vigilanza: «Giù le mani da Montalbano! Ma davvero la nuova direttrice sovranista di Rai1, Teresa De Santis, dopo aver attaccato Claudio Baglioni, adesso ha paura di mettere in onda una puntata della celebre fiction del commissario più amato dagli italiani perché affronterebbe in modo umano il drammatico tema dell’immigrazione? Ma stiamo scherzando? E davvero vorrebbe cancellare la puntata del lunedì di Fabio Fazio (che sta facendo ottimi ascolti con un programma di qualità) perché considerato anche lui troppo sensibile a questi temi? Chiederò che la direttrice venga ascoltata in vigilanza. Una Rai così non fa servizio pubblico ma solo becera propaganda, peraltro in modo goffo». 

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