CATANIA – «In questo momento gli ospiti del centro di accoglienza sono 3.700, numero praticamente pari agli abitanti di Mineo. Per cui ci sono due città che sostanzialmente esistono sullo stesso territorio». Lo ha detto parlando del Cara di Mineo (Catania) il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera a Effetto Giorno, su Radio 24. «È ingestibile – ha aggiunto – una situazione del genere, ingestibile con 3.700 profughi che la mattina escono e il pomeriggio rientrano, che fanno parte di etnie diverse e molto spesso contrapposte. Ogni giorno succede qualche cosa, come è avvenuto la settimana scorsa con quel gravissimo stupro di un cittadina nigeriana da parte di 4 connazionali».
«Le forze di polizia – ha continuato Verzera – sono assorbite nelle attività di ordine pubblico all’interno della struttura, il che significa che il territorio è interamente scoperto e ha visto un’escalation di delitti non indifferente. Al di là dell’ordine pubblico normale, ogni giorno succede qualcosa: ci sono arrestati, risse, maltrattamenti, c’è gente che tenta il suicidio, quindi ci sono continui interventi delle forze dell’ordine».
Verzera ha aggiunto: «Siamo in tre persone a gestire questa situazione. Siamo in fortissima emergenza e l’ho segnalato moltissime volte nelle sedi istituzionali. Non è possibile che questo territorio debba sopportare tutti questi immigrati che sono da distribuire non solo sul territorio italiano ma anche europeo».
«Io queste cose le ho dette tante volte in tutte le sedi istituzionali, alla Commissione Antimafia, alla Commissione libertà civili e immigrazione e anche a quella Bilancio e Libertà civili del Parlamento Europeo. Detto e segnalato e anche con toni molto aspri – aggiunge – Così è impossibile gestire la situazione. Quello che è accaduto il 30 agosto 2015, quando una coppia di anziani a Palagonia fu uccisa da richiedenti asilo ospitati dal centro, e quello che è accaduto la settimana scorsa sono fenomeni che quasi si ripetono continuamente anche se non sempre se ne ha notizia».
Su un eventuale intervento dell’Esercito, il procuratore ha risposto: «C’è un contingente dell’Esercito ma non basta per il controllo di 3.700 persone. Tra queste sicuramente ci sono quelle pulite ma non sono tutti così. Molte volte ci sono persone che delinquono. Il Cara è un affare di Stato».