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«Il barman deve trasmettere la giusta cultura del bere»

Di Mariella Caruso |

«La figura del barman è sottovalutata – continua Vanzan che sarà il 17 agosto a Bronte e il 18 a Bagheria -, non basta una vita per diventare un ottimo professionista, si deve continuare a studiare e a imparare ogni giorno».

DIVULGAZIONE. Un altro importante compito per un barman è la divulgazione. «Occorre rendere più consapevoli i clienti di quello che ordinano perché bere non è un gioco. In Italia – continua – la cultura del drink non è alta, il nostro è un Paese in cui si beve Spritz o Mojito solo per moda, non perché conosce il bere miscelato. Siamo più ferrati sul vino, le grappe o i distillati, mentre sui cocktail è facile cadere in fallo».

Qualcosa sta lentamente cambiando, grazie al web e alla televisione. «Sono stato il primo a portare il bere sul piccolo schermo, adesso però è necessario fare un altro passo avanti perché quando si pensa ai cocktail gli abbinamenti sono sempre negativi con le discoteche, le patenti ritirate e le stragi sulle strade – sottolinea – Invece è necessario fare cultura già a scuola e spiegare ai ragazzi che non devono utilizzare l’alcol per disinibirsi, mentre le autorità piuttosto che sulla repressione, anche perché le regole esistono per essere infrante, dovrebbero puntare sull’educazione. Da parte mia posso dire che un buon drink non è quello in cui il sapore sgradevole dell’alcol prevale sugli altri».

BERE D’ESTATE. Come bere d’estate? «Il nostro compito è soddisfare tutti i gusti, dal classico Gin Tonic al Moscow Mule fino allo Spritz o al Mojito anche se la parte alcolica caratterizzare il drink, a fare la differenza e renderlo buono possono essere la freschezza e il ghiaccio di qualità», continua. «Gli intramontabili cocktail d’estate sono la Pina Colada che si beve sulle spiagge, preparazioni con Rum e frutta fresca, i classici Americano e Negroni come aperitivo fino ai drink freschi a base di bollicine come il Moscow Mule con Vodka e ginger beer e spremuta di lime», aggiunge Vanzan.

Ovviamente quando si parla di bere miscelato non si parla soltanto di drink alcolici. «Nessuno ci pensa mai, ma la bevanda miscelata più bevuta in Italia è il cappuccino», fa notare sorridendo Vanzan. «In questo 2016, però – riflette Vanzan – non c’è una tendenza come successe, per esempio, tre anni fa che fu l’estate del Negroni. Un drink dell’anno potrebbe essere il Moscow Mule».

IL COCKTAIL PERFETTO. A ognuno il suo cocktail. «Ogni persona ha i suoi gusti personali. Per servire a ognuno il cocktail perfetto bisogna chiedere se preferisce il secco o il dolce, qual è la sua frutta preferita e quale tipo di liquore ama», continua Vanzan che, invece, è contrario alla cultura delle guarnizioni estreme.

«Sono per la semplicità, mi piace richiamare la frutta e il prodotto interno nella guarnizione – conclude Vanzan – Preferisco di più scegliere il bicchiere adatto che cadere nelle pacchianate».

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