I giovani siciliani: “Io sono Aldo” sui social come “Je suis Charlie”

Di Redazione / 16 Febbraio 2015

PALERMO – Centinaia di giovani siciliani stanno mettendo al posto della propria foto sulla pagina Facebook la scritta “Io sono Aldo Naro”, parole bianche su fondo nero, per ricordare il giovane medico di San Cataldo ucciso sabato mattina nella discoteca Goa a Palermo durante un’aggressione da parte di alcuni giovani. Il “logo” ricorda quello di “Je suis Charlie” creato dopo la strage nella sede di Charlie Hebdo a Parigi. Il simbolo è accompagnato dal commento: «Io sono Aldo Naro perchè quello che è successo a lui poteva accadere a chiunque, Io sono Aldo Naro perchè ci univa lo stesso percorso, gli stessi sacrifici e le stesse soddisfazioni. Io sono Aldo Naro perchè gli è stato tolto il futuro alla mia età, ora che la vita ci si apre davanti. Io sono Aldo Naro perchè tutti dobbiamo indignarci, incazzarci, non dimenticare e pretendere giustizia».  

 

“Io sono Aldo Naro” è diventato il motto dei giovani siciliani che stanno organizzando per mercoledì alle 18 una fiaccolata per ricordare il giovane medico ucciso. L’appuntamento è al teatro Al Massimo a Palermo. «Questa fiaccolata – è scritto nella pagina Fb che raccoglie le adesioni – non è un evento riservato a chi lo conosceva personalmente. È nato con l’intento di far capire che quella sera Aldo poteva essere ognuno di noi e che quindi non possiamo rimanere indifferenti limitandoci soltanto a pubblicare dei post su Facebook. La nostra partecipazione, anche in silenzio, deve essere una testimonianza del nostro dissenso nei confronti della violenza, della rabbia e della mancanza di valori (quali il rispetto della vita umana). Io, tu, noi non siamo più disposti a tollerare l’inciviltà che ormai dilaga nella nostra città (e non solo) e che sta portando alla distruzione dei valori etici e sociali che dovrebbero far parte di ognuno di noi». «Ci teniamo a mettere in chiaro – prosegue – che la fiaccolata è una fiaccolata pacifica e apolitica per ricordare Aldo. Non ha e non deve avere nessun connotato politico, non devono essere presenti colori o loghi di qualsivoglia associazione, club o altro».  

 

Intanto continuano le indagini per individuare l’aggressore che durante la rissa ha sferrato il calcio mortale alla nuca di Aldo Naro, neo medico laurato con 110 e lodo che era andata in discoteca per diverstirsi e che invece ha trovato la morte. Un giovane che potrebbe essere coinvolto nella rissa è stato portato questa mattina nella sede del comando provinciale dei carabinieri per essere interogato e accertare le sue reponsabilità. Ieri l’autopsia eseguita dal professore Paolo Procaccianti all’istituto di Medicina Legale ha accertato che il decesso del medico di San Cataldo (Caltanissetta) è avvenuto per un’emorragia celebrale provocata da un colpo ricevuto alla nuca, quasi certamente un calcio. Sono state passate al setaccio le immagini riprese dalle telecamere piazzate all’interno della discoteca; l’attenzione degli investigatori si sta concentrando in particolare su alcuni ragazzi che avrebbero preso parte alla rissa, compreso il giovane interrogato.  

 

Nel frattempo, Maria Chiara Naro, la sorella del medico ucciso, ha ricordato il fratello con un commovente post sul suo profilo Facebook in cui ha scritto: «Fratellino mi hanno comunicato adesso.. che domenica quando noi eravamo alla legione a Palermo c’era il presidente della Repubblica Mattarella che è andato alla messa nella cappellina della legione dei carabinieri. La messa era in onore tuo è pure lui ha pregato per te. Spero che tutto questo ti arrivi fin dove sei. Ti ameremo sempre tutti incondizionatamente non sei solo cuore».  

 

Per ricordare Aldo, anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha deciso di esprimere solidarietà e vicinanza ai familiari del giovane ucciso disponendo che domani «in concomitanza con il rito funebre, in tutti gli uffici dell’Amministrazione comunale sia osservato un minuto di silenzio». Orlando ha spiegato: «Con questo gesto noi vogliamo esprimere una forte condanna, contro questa disumana violenza, che ha strappato all’affetto dei suoi cari un giovane stimato e apprezzato da tutti. Noi siamo certi che gli organi inquirenti sapranno identificare e consegnare alla giustizia le responsabilità di questo terribile delitto».

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