MESSINA – Sono ritornati in strada per protestare i Forconi, scegliendo per la loro manifestazione un luogo simbolo: l’approdo dei traghetti al molo San Francesco a Messina, da dove passano le merci in arrivo e in partenza dalla Sicilia. Nessun blocco, come temuto da alcuni. Ma un gesto definito dagli autori dimostrativo: hanno scaricato a terra diversi chili di ortaggi e frutta, e in particolare dei pomodori “ciliegino”, provenienti da Tunisi.
«Il settore dell’agricoltura – ha spiegato il leader dei Forconi, Mariano Ferro – sta affondando, il problema è che nessuno fa niente. Spero che il governo nazionale faccia qualcosa perché siamo in ginocchio. Questo pomodoro che abbiamo gettato a terra viene da Tunisi e noi con i prezzi dell’Africa non possiamo competere. In Marocco sono pronti con un piano di un milione di ettari per produzione di ortaggi noi saremo sommersi e non potremo fare niente perché loro fanno concorrenza sleale. Ci sono delle norme di salvaguardia – ha ricordato Ferro – e dei trattati con il Marocco per prezzi e quantità: se nessuno le fa rispettare noi siamo rovinati. L’agricoltura è uno dei settori trainanti per la nostra regione se lo stato non ci tutela centinaia di aziende saranno costrette a chiudere».
Sul posto sono presenti vigili urbani, polizia e carabinieri che stanno monitorando la protesta che non ha fatto registrare alcun problema di ordine pubblico.