Un passo verso il cielo. Spiritualità e grandi camminate per un un nuovo modo di viaggiare in cui si gusta, passo dopo passo, il piacere di scoprire luoghi diversi immersi nella natura. Nell’anno del Turismo naturalistico la Sicilia punta a valorizzare parchi, riserve, borghi, eremi da visitare con ritmi lenti e rispettosi dell’ambiente. «Un settore in grandissima crescita e dalle grandi potenzialità – spiega Anthony Barbagallo, assessore regionale al Turismo – Abbiamo presentato alla Fiera di Berlino la guida “Sicilia in Mountain Bike” di Alessandro e Franco Tedesco che fa scoprire una Sicilia genuina, attraverso percorsi sconosciuti al turismo di massa. Puntiamo su iniziative e progetti che riguardano questo segmento per raggiungere l’obiettivo di far diventare la Sicilia la quarta destinazione d’Italia».
L’assessorato ha finanziato alcuni progetti di itinerari naturalistici, dai percorsi sull’Etna a quelli sui Nebrodi per turisti in bicicletta, in mountain bike, a cavallo, in canoa. «Abbiamo partecipato a Children’s tour, la fiera di Modena delle vacanze per famiglie, e a “Fa la cosa giusta” a Milano, la più grande fiera italiana su mobilità sostenibile e turismo responsabile con un grande successo che dimostra la forza delle proposte della nostra regione, appetibili per il pubblico».
A piedi si può andare anche sulle orme dei santi, sostando nel silenzio di un monastero o all’ombra di una antica chiesetta. Cammini religiosi, sull’onda del successo planetario del Camino di Santiago di Compostela che richiama milioni di pellegrini. «Cammini tematici che uniscono religiosità e voglia di scoprire il territorio – prosegue l’assessore – dove il pellegrinaggio è anche un’esperienza turistica, di scoperta di luoghi e comunità che si attraversano. Nel biennio 2014-15 il turismo religioso è aumentato del 52% rispetto a quello precedente, un settore che nel nostro Paese vale già 2,5 milioni di euro».
Tantissime le associazioni, le guide e i Comuni che hanno segnalato percorsi e lanciato itinerari religiosi. E’ nato così il progetto “Vie Sacre in Sicilia”, 43 percorsi fino al 19 novembre, che lungo regie trazzere o sentieri nelle Riserve naturali porta alla scoperta di pellegrinaggi antichi e percorsi inediti (tutti gli itinerari su viesacredisicilia.it, vaicoltrekkingsicilia.com o siciliaoutdoor.org), dal viaggio dei Ramara di San Silvestro, a maggio, l’antico pellegrinaggio che da Troina passa attraverso i Nebrodi per toccare il sacro alloro alle vie Francigene, dal cammino di Santa Rosalia (cammino apripista in collaborazione con il Cai) a quello della Madonna delle Milizie, con tanti percorsi anche di un giorno come quelli del culto jacopeo da Cerami a Capizzi.
“Vie Sacre Sicilia” è un progetto nato per iniziativa di Attilio Caldarera, guida escursionistica Aigae, appassionato di trekking, una laurea in giurisprudenza, che ha creato un network che raccoglie molti cammini sacri della Sicilia. «Una rete che mette insieme cammini, camminatori e guide escursionistiche – spiega con entusiasmo contagioso Caldarera – Cammini per tutti perché ci sono quelli di più giorni e più chilometri che richiedono una preparazione fisica, ma altri di una sola giornata adatti anche a chi non è allenato. Cammini per i laici in cui si fa un’esperienza, si incontrano comunità, si scoprono territori, incrociando cultura e natura».
Un nuovo turismo (con la benedizione del neodirettore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale del Turismo, don Roberto Fucile) che conquista gli stranieri ma anche i siciliani. «Che nel fine settimana hanno voglia di scoprire il proprio territorio a passo lento – racconta ancora Caldarera – di ritrovarsi in luoghi nuovi che offrono panorami e scenari indimenticabili. Un turismo da valorizzare che permette di entrare in contatto con i territori, con le persone, portando visitatori anche nei piccoli centri». Momento finale sarà a novembre la tre giorni del IV Meeting Vie Sacre Sicilia all’Eremo di San Felice nella Riserva di Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto con escursioni, incontri, eventi.
Tre viandanti 2.0, due blogger da più di un milione di di visualizzazioni e un giornalista di riviste di settore hanno testato nei giorni scorsi i “Cammini Francescani in Sicilia”, il progetto co-finanziato, all’interno dei Progetti di eccellenza “Culto e Cultura”, dall’assessorato regionale al Turismo e dal ministero Beni culturali e Turismo, realizzata dall’associazione Astes con altre 10 associazioni culturali siciliane e il supporto della T&T che vuole «valorizzazione in chiave turistica alcune realtà conventuali francescane – spiega Maria Sabrina Leone, esperta di progettazione e marketing del turismo – unendo la ricerca della spiritualità francescana con la bellezza e le suggestioni della natura, della storia e della cultura siciliana».
Sono stati riscoperti e valorizzati 16 “Cammini” di particolare interesse turistico, di cui 7 in bici, 6 di trekking e 3 a cavallo – percorsi disponibili da maggio – con almeno una tappa presso un convento francescano che coinvolgono i comuni di Alcamo, Calatafimi, Mistretta, Nicosia, Gangi, Chiaramonte Gulfi, Modica, Ispica e Savoca. «Per essere competitivi con altre realtà turistiche – prosegue – abbiamo costruito non solo gli itinerari, per i quali lanceremo un’app, ma servizi mirati. Ad esempio, per chi si sposta in bici è utile avere un deposito o una ciclo officina, oppure per i trekker avere il trasporto bagagli». E ancora per chi si sposta con i bambini «è nato un marchio di qualità, Trek&kids, che gestisce i servizi per le famiglie, imponendo regole e standard adeguati». «Il successo dei cammini? La sfida nell’affrontare un percorso, la ricerca di se stessi e della parola di Dio – conclude la Leone – La spiritualità aleggia sempre quando si incontrano i frati francescani e nel contempo si scoprono paesaggi e contesti architettonici e culturali incredibili».
La mappa con le vie francigene in Sicilia: la Magna via Francigena, da Agrigento a Palermo, la via Fabaria, da Agrigento a Maniace, la Mazarese, da Agrigento a Palermo via Mazara, con la Selinuntina, a partire da Gela, quella per le montagne, da Messina a Palermo. In basso, il percorso del Santo da Adrano ad Alcara Li Fusi.