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Helg, guadagnava 8 mila euro al mese

Helg, guadagnava 8 mila euro al mese «Ho sbagliato ma avevo bisogno di soldi»

Palermo, presidente della camera di commercio ai domiciliari

Di Leone zingales |

PALERMO – leone zingales Palermo. Smagrito, bianco in volto, sguardo a volte perduto nel nulla. Così l’ex presidente della Camera di commercio di Palermo, Roberto Helg, si è presentato all’udienza di convalida del suo arresto. «Sono una persona perbene, so di avere sbagliato, ma avevo bisogno di soldi. Non era mai accaduto prima – ha detto durante l’interrogatorio del gip Angela Gerardi -. Ho fatto tutto da solo, nessun altro è coinvolto in questa vicenda». I magistrati, contestandogli il reato, hanno infatti chiesto a Helg se nella tangente qualcun altro avesse avuto un ruolo. Ma l’ex presidente della Confcommercio palermitana, da anni considerato “paladino della legalità”, ha negato, sostenendo che non c’erano complici nella richiesta della tangente all’imprenditore Santi Palazzolo. L’interrogatorio di Helg ieri è durato tre ore e mezza, dalle 10 alle 13,30, e si è svolto nel bunker del carcere Pagliarelli. L’ex vice presidente della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto palermitano, lo ricordiamo, è finito in manette mentre intascava una mazzetta di 100mila euro. All’udienza hanno partecipato il procuratore aggiunto Dino Petralia, i pm Luca Battinieri e Claudia Ferrari. Helg, che risponde di estorsione aggravata, era difeso dall’avvocato Giovanni Di Benedetto che ha sostituito il penalista Fabio Lanfranca. Secondo quanto si apprende, Helg, difeso dall’avvocato Giovanni Di Benedetto, ha risposto a tutte le domande poste dal gip Angela Gerardi. Presenti all’interrogatorio anche il procuratore aggiunto Dino Petralia e i pm Luca Battinieri e Clauda Ferrari. Helg ha risposto a tutte le domande: «Nonostante sia molto provato, il mio cliente non si è sottratto a nessuna domanda», ha detto l’avv. Di Benedetto. Al termine dell’udienza il procuratore ha chiesto, oltre alla convalida, la custodia cautelare in carcere per Helg che risponde di estorsione aggravata. Mentre il difensore, sia per l’età che per le condizioni di salute, ha chiesto i domiciliari. L’ex vicepresidente di Confcommercio è stato sorpreso dai carabinieri con 30 mila euro in contanti e un assegno da 70mila, appena riscossi dal commerciante di Cinisi, Santi Palazzolo, a cui aveva chiesto il pizzo. Un fallimento alle spalle e la casa pignorata l’avrebbero indotto dunque a vestirsi, questa volta lui, all’età di 79 anni, da taglieggiatore. I pm Luca Battinieri e Claudia Ferrari e dell’aggiunto Dino Petralia gli hanno chiesto: «Quale è il suo stipendio mensile? ». E lui, cercando di districarsi tra due pensioni e due stipendi, ha risposto: «circa 8mila euro al mese». L’avvocato Di Benedetto ha chiesto i domiciliari per motivi di età e di salute. Durante l’interrogatorio di garanzia, secondo quanto si è appreso, Helg non avrebbe tirato in ballo altri nella vicenda che lo vede indagato, né avrebbe parlato di gestioni illecite di appalti nello scalo palermitano. Ma gli investigatori sospettano che la tangente scoperta in flagranza non sia un caso isolato. Si sospetta che Santi Palazzolo, il pasticcere costretto a pagare perché gli fosse rinnovato il contratto di affitto del locale che gestisce all’aeroporto e che invece ha denunciato tutto, non sarebbe la sola vittima. I magistrati stanno cercando di appurare se si fosse in presenza di un sistema corruttivo. Un’indagine che si intreccia con l’inchiesta condotta dai pm palermitani su strani ritardi nell’esecuzione di alcuni lavori appaltati all’aeroporto dal vecchio cda. Quel fascicolo avrebbe già quattro indagati, tra loro Carmelo Scelta, direttore generale della Gesap il cui nome è venuto a galla anche nella vicenda Palazzolo. È Scelta a cui il pasticcere si rivolge per sapere la sorte del suo contratto ed è sempre Scelta che gli consiglierebbe di andare da Helg. Una coincidenza? Non ci credono, evidentemente, gli attuali vertici della Gesap che hanno avviato accertamenti per stabilire se l’attuale direttore generale è compatibile con le sue funzioni. Il presidente della Gesap, Fabio Giambrone, e l’amministratore delegato, Dario Colombo, hanno aperto un’inchiesta interna per accertare se alcuni funzionari della società che gestisce l’aeroporto di Palermo che, secondo quanto riportato dalla stampa, potrebbero essere coinvolti nell’indagine per estorsione che ha portato all’arresto del vice presidente della società, siano compatibili con le funzioni aziendali.

CONCESSI I DOMICILIARI.

l gip di Palermo ha concesso gli arresti domiciliari a Roberto Helg, ex presidente di Confcommercio e numero 2 della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto, finito in manette in flagranza mentre intascava una tangente. Il giudice ha anche convalidato l’arresto. Per Helg la procura aveva chiesto la custodia cautelare in carcere.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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