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Harry parla in pubblico del “divorzio” reale: «Salto nel buio, ma inevitabile»
LONDRA – Parole nette, per rivendicare di aver voluto lui il passo indietro dal ruolo ricoperto finora nella Royal Family, senza condizionamenti di Meghan Markle. E’ così che molti giornali britannici interpretano oggi il discorso tenuto ieri sera a un evento di beneficenza dal principe Harry, nel quale il secondogenito di Carlo e Diana ha parlato in pubblico per la prima volta dopo le clamorose decisioni sulla rinuncia, dalla primavera prossima, dello status di «membro attivo» della dinastia dei Windsor. Una rinuncia che il duca di Sussex – oggetto di critiche mediatiche anche dopo gli ultimi annunci, e di sospetti sul destino dei contributi reali che gli sono stati corrisposti finora non direttamente dalla regina – ha detto di aver scelto di fare non senza «tristezza» e non senza rischi (“è stato un atto di fede”, ha detto), ma consapevolmente: come unica opzione possibile per una «vita più pacifica» per se, per la consorte Meghan e il figlioletto Archie.
Harry ha spiegato di aver meditato a lungo questo epilogo, usando la prima persona singolare e lasciando intendere d’averlo iniziato a maturare prima delle nozze, a dispetto dei pettegolezzi dei tabloid sulla presunta influenza decisiva di sua moglie. Ha inoltre precisato che avrebbe voluto mantenere qualche incarico ufficiale, pur rinunciando ai fondi pubblici della corona e scegliendo la strada dell’indipendenza finanziaria e di una vita divisa fra Regno Unito e Canada, ma d’aver compreso come questo non sia “sfortunatamente possibile». In ogni caso ha sottolineato di voler continuare a svolgere attività di «servizio» per gli enti caritativi e le organizzazioni pubbliche e militari di cui i duchi di Sussex – sebbene non usando più i titoli di altezze reali – resteranno patroni a titolo individuale come Buckingham Palace ha già confermato e di restare devoto alla nonna-regina come alla sua «comandante in capo».
Restano tuttavia code polemiche da parte di alcune voci critiche. L’ex deputato liberaldemocratico Norman Baker ha messo oggi in particolare in discussione alla Bbc il fatto che i Sussex, pur rinunciando ai fondi pubblici della loro quota di appannaggio reale (Sovreign Grant) potrebbero continuare a ricevere i contributi garantiti dal principe Carlo (il 95% delle loro entrate) tramite il fondo del Ducato di Cornovaglia, e ha chiesti garanzie che ciò non rappresenti alcun aggravio per i contribuenti britannici. Tanto più che secondo commentatori come Robert Hardman, giornalista e biografo reale, l’accordo finale annunciato due giorni fa sul futuro ‘autonomò di Harry e Meghan rende di fatto «insostenibile» il loro progetto di un libero utilizzo commerciale e per la raccolta di risorse del marchio Sussex Royal, depositato nel Regno nei mesi scorsi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA