Gli Indiana Jones del nostro mare hanno ripescato una Fortezza Volante

Di Giuseppe Recca / 01 Ottobre 2015

Sono siciliani gli Indiana Jones del mare. Quattro amici legati dalla passione per il mare e l’attività subacquea formano il team “Redbreather Sicilia”, espertissimi subacquei che da oltre un anno vanno alla ricerca dei relitti nei fondali di tutta l’isola. Riccardo Cingillo, Santo Tirnetta, Massimiliano Piccolo e Massimo Ardizzoni: sono questi i nomi di una squadra bene affiatata che si avvale del cordinamento della Soprintendenza del mare e della collaborazione di enti e istituzioni. 

Cercano relitti e reperti storici nascosti nei fondali non per attivare improbabili azioni di recupero, ma per documentarli prima che il tempo faccia il suo lavoro e se ne perda per sempre la traccia.

 

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L’ultimo progetto portato a termine è la individuazione nel golfo di Palermo del relitto di un Boeing B-17 Flying Fortress (conosciuto anche come Fortezza volante), un aereo quadrimotore della classe dei bombardieri pesanti che gli americani impiegavano nelle campagne di bombardamento strategico. L’aereo durante un passaggio sul Palermo il 18 aprile del 1943 fu abbattuto dalla contraerea.

L’attività del sub del team “Redbreather Sicilia” prese il via un anno fa dopo una ricerca in mare dei Vigili del fuoco effettuata attraverso un sonar, dal quale si intravedeva una sagoma simile ad un aereo. Pochi mesi dopo, in seguito ad un attento lavoro di studio a terra e di immersioni continue, l’aereo venne rinvenuto ad una profondità di 76 metri.

Con l’aiuto di Alessandro Bellomo, appassionato di storia che possiede una documentazione riguardante la storia della seconda Grande Guerra relativa alla città di Palermo, è stato successivamente possibile identificare l`equipaggio dell`aereo. Sul B 17 abbattuto a Palermo, denominato “Devils for men”, c’erano Godwin Bobby M, Houck John W, Person John H, Hope Virgil, Imler Robert, Littrell Robert, Nilges Arthur, Spatafore Frank, Hawkins William. Sebbene oggi questo aereo, per molti, sia solo un relitto in fondo al mare, non bisogna dimenticare che è anche la tomba di uomini che hanno combattuto per la loro nazione, morendo in terra straniera e senza una degna sepoltura.

Il gruppo di lavoro impegnato nelle varie attività che si sono susseguite nel tempo è formato inoltre da Mariano Pulizzi, Tatiana Geloso, Danilo Genovese, Mario Arena, Giuseppe Cerri, Gianmichele Iaria, Aldo Ferrucci, Emanuele Minnella e Nicola Gullifa.

Alla Soprintendenza del Mare di Palermo verrà presentato l’intero dossier che riguarda questa scoperta. Per la Soprintendenza si tratta del più importante rinvenimento in Sicilia di tutta la II Guerra Mondiale e verrà proiettato un documentario realizzato dal team degli “Redbreather Sicilia”.

La collaborazione tra gli esperti sub che amano il mare e la natura ha già creato il progetto “Ombre dal fondo”. Con attività interamente autofinanziate si promuovono iniziative per arricchire la storia marina della Sicilia e per fare comprendere anche, che in mare non si dovrebbe prendere nulla, se non immagini, per preservarlo affinchè le generazioni di subacquei futuri, potranno godere appieno di questi musei del mare all’aperto.

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Redazione
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