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Giro, maledizione Nibali: corsa alla rosa è in salita. Cambia bici,ma non basta

Giro, maledizione Nibali: corsa alla rosa è in salita. Cambia bici, ma non basta

In ritardo nella crono, salta catena e perde 2'10» da Kruijswijk

Di Redazione |

ALPE DI SIUSI – Certe “giornate no” le vedi dai piccoli particolari. Vincenzo Nibali prende il via nella cronoscalata che dovrebbe sancire la sua rincorsa alla maglia rosa sull’Alpe di Siusi quando il vento che fino ad allora ha soffiato a favore va per scemare. Il siciliano parte bene, ma dopo qualche chilometro il passo è già affaticato lungo i nove km tutti in salita del tracciato con pendenze medie non proprio irresistibili. Le gambe che non vanno come al solito, Radio Corsa che dice che la maglia rosa Kruijswijk viaggia come un treno all’intermedio, e poi ecco l’imprevisto sfortunato a battezzare una giornata che in ogni caso non sarebbe stata positiva. A Nibali salta la catena proprio mentre massimo è lo sforzo per recuperare terreno negli ultimi chilometri di gara.

 I tifosi imprecano verso il fato avverso, mentre il vincitore del Tour 2014 getta nel prato la bici che si è ribellata al suo mentore e prova a ripartire, ma non c’è verso. Dall’ammiraglia arriva un’altra bicicletta su cui montare, ma riprendere il passo in salita non è semplice. Nell’operazione Nibali perde un minuto, forse più. Alla fine conclude la prova al 25/o posto, con un ritardo di 2′ e 10» dal vincitore, il russo Foliforov che aveva viaggiato con vento a favore, e dallo stesso Kruijswijk che fa segnare lo stesso tempo ma 16 centesimi in più. Terzo un redivivo Valverde ora di nuovo sulla scia dell’azzurro a 38».  Come se non bastasse, la sorte si accanisce ancora con ‘lo Squalo dello Strettò la cui rincorsa è ostacolata dall’indisciplina di alcuni tifosi che l’ostacolano. Nibali evita il contatto in un caso con uno zig-zag; in un altro si libera della morsa fin troppo calorosa con una sbracciata.

 A fine gara la delusione è tanta, ma il siciliano non cerca scuse: «E’ stata una giornata no, può capitare in una corsa di tre settimane. Le gambe non giravano e non ho trovato la giusta cadenza. La caduta della catena ha fatto il resto». Una spiegazione prova a darla Michele Scarponi, ieri scudiero infaticabile in salita, e oggi ottimo quinto nella cronometro: “Ieri Vincenzo ha speso più degli altri big in salita, ci può stare che oggi abbia pagato un prezzo». «Oggi ha preso una bella mazzata – sentenzia il ct azzurro Cassani – ma può recuperare». Ora il Giro per il campione dell’Astana si fa in salita, anche se non tutto è perso. Nibali scala di una posizione in classifica, terzo a 2’51», scavalcato dal colombiano Chaves staccato di 2’12». Ma soprattutto ha davanti a sè avversari che anche oggi hanno dimostrato di stare bene. A partire dalla sorpresa Kruijswijk che ora comincia a crederci: «Non sono mai stato così bene – dice la maglia rosa – credo di avere della chance di vincere il Giro, anche se manca ancora una settimana e può succedere ancora di tutto».

 Domani il Giro osserva il terzo e ultimo giorno di riposo prima di tuffarsi nella settimana decisiva. Si torna sui pedali martedì con la 16/a tappa, da Bressanone ad Andalo. Ma le frazioni più attese arriveranno nel prossimo fine settimana con il Colle dell’Agnello (Cima Coppi del Giro) da scalare venerdì e l’arrivo a Sant’Anna di Vinadio il giorno dopo con tre Gpm di prima categoria da scalare e a rischio maltempo. Sarà quello l’ultimo appello per chi vuole arrivare in maglia rosa a Torino.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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