MESSINA – Sei agenti di polizia penitenziaria di Messina sono indagati dalla Procura perché avrebbero consentito ad alcuni detenuti del carcere di Gazzi di consegnare ai familiari, durante i colloqui, pizzini contenenti ordini da impartire agli affiliati del clan Spartà.
Uno degli agenti, secondo l’accusa, avrebbe anche preso dei soldi dalla cosca per consentire ai carcerati una vita più tranquilla.
Cinque di loro devono rispondere di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, uno di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Per i poliziotti è scattata una richiesta di sospensione dalle funzioni, ora al vaglio del gip.