La Regione nomina una commissione ispettiva per verificare “la correttezza delle procedure poste in essere nella determinazione tariffaria e nell’aggiornamento del piano economico finanziario” dal 2012 ad oggi.
A disporlo, con un proprio provvedimento firmato ieri è stato il dirigente generale del settore Rifiuti e Acqua Domenico Armenio, il quale prende spunto dalle segnalazioni che erano stata avanzate attraverso una interpellanza del 24 novembre scorso dal gruppo 5 stelle all’Ars, con primo firmatario Matteo Mangiacavallo. Un atto nato nel momento di maggior tensione sociale rispetto al tema dei tagli delle utenze idriche (si chiamava appunto “misure urgenti a seguito di distacchi di utenza e per calmierare le tariffe nei comuni che hanno consegnato le reti al gestore privato dell’Agrigentino”) e che tra le altre cose avanzava specifiche accuse circa l’approvazione delle tariffe stesse nel 2012.
Ad esempio, si legge nell’interpellanza, il costo sarebbe stato ricavato senza stralciare “l’utile del 7% abolito dal referendum 2001 sulla componente per la remunerazione del capitale investito” e sarebbe stata indicata “un’eccessiva quota fissa, oltre il consumo, di gran lunga molto al di sopra di quella prevista dalle deliberazioni Cip e Cipe in contrasto con l’art. 7 del D. M. 1/8/1996”. Non solo, scrivevano i M5S, ma la Girgenti Acque “addebita nelle bollette la quota di depurazione per le utenze non servite dal depuratore e quando i depuratori non esistono, non funzionano o non sono idonei, in contrasto con la legge e la sentenza della Corte costituzionale”. Così la richiesta alla Regione, accusata comunque di essere colpevole di non aver provveduto, dopo la “morte” degli Ato, a prendere una posizione “netta, chiara, pulita” in vista della legge di riforma del settore, chiedono da parte del 5 Stelle era quella di verificare i passaggi tecnici ma anche la presenza di clausole vessatorie nel Regolamento di Utenza di ultima approvazione”.
Così il Dipartimento, “ritenuto per quanto contenuto nell’interpellanza parlamentare di dover costituire una commissione ispettiva per verificare la correttezza delle procedure poste in essere dall’Ato Idrico di Agrigento e dal gestore del Servizio idrico integrato nella determinazione tariffaria e nell’aggiornamento del Pef relativi ai bienni 2012/2013 e 2014/2015 in applicazione delle delibere” ha nominato una commissione di quattro funzionari in carico allo stesso settore, ovvero gli ingegneri Marco Bonvissuto e Mario Cassarà e i dottori Giovanni Licari e Giuseppe Di Giovanni.
L’incarico, prescrivono dal Dipartimento, dovrà essere portato a termine entro sessanta giorni dalla notifica del provvedemento, “mediante la produzione di specifica relazione che dia contezza dell’attività espletata e dalle conclusioni alle quali la Commissione è giunta”.