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Giovanni e Deborah un’amicizia vincente La coppia ragusana è terza al Festival

Giovanni e Deborah un’amicizia vincente La coppia ragusana è terza al Festival

«Un’avventura da sogno vissuta come fratello e sorella»

Di Giuseppe Attardi |

SANREMO. Quando concludono l’esibizione sul palco dell’Ariston con Via da qui, si guardano negli occhi e lui stringe affettuosamente la mano a lei. Un gesto teatrale per enfatizzare il senso della canzone.

«Il significato è il chiedere scusa, che è una parola breve ma importante e che negli ultimi tempi – “complici” anche i social network – si utilizza sempre meno. Vuole essere un invito a mettere, quando ne vale la pena, l’orgoglio da parte nei rapporti d’amore ma anche di amicizia». Ma per Giovanni Caccamo e Deborah Iurato quel gesto è anche un segno di unione tra due amici che si sono sostenuti a vicenda in questa lunga settimana nella riviera, conclusasi trionfalmente ieri sera su un podio annunciato dai continui picchi d’ascolto registrati a ogni loro apparizione e dalle quote dei bookmakers che sin dalla vigilia del Festival hanno dato per favorita la coppia ragusana doc. Ogni apparizione sul palco dell’Ariston un picco d’ascolti.

«La gente ha riposto una grande aspettativa su di noi, e ciò ci ha lusingato molto. Ma non abbiamo mai avuto l’ansia di vittoria, semmai per salire sul palco dell’Ariston. Abbiamo voluto vivere questa esperienza al massimo, giorno dopo giorno. Viverla insieme, anche perché l’amicizia è il punto che ci accomuna». Lui modicano, 25 anni, lei ragusana, 24 anni, paradossalmente l’amicizia nata a Milano. «Eppure abitavamo a poche centinaia di metri di distanza» continua a meravigliarsi la ragazza che vinse Amici nel 2014. «Giovanni è una persona vera, sincera, affidabile – continua Deborah Iurato – La scorsa estate mi regalò una sua canzone , Da sola, poi, mentre preparava il suo nuovo album, io diventai come il prezzemolo nello studio, c’ero sempre. Avevo ascoltato quasi tutti i pezzi e quello che mi piaceva i più era Via da qui. In una pausa, lui inizia a suonarla al piano e io mi sono messa a cantare. Lì è scaturita una magia e ci siamo chiesti: “Perché non presentare insieme la canzone?”. Così è nato il duetto». In questi giorni sembravano come fratello e sorella. Sempre insieme.

Alle conferenze stampa, in strada, al ristorante, sul palco. «Non riuscivamo a staccarci – sorride Deborah – Lui ti sostiene. E’ bello condividere il palco con un amico». «Lei ha una energia! – esclama Caccamo – Io la sera cominciavo a crollare, lei mi dava la carica. Io intervenivo prima di salire sul palco, quando lei era presa dall’ansia. C’è stato uno scambio reciproco».

Polistrumentista, compositore e autore, “pupillo” di Franco Battiato, del quale fa una divertente imitazione, Giovanni Caccamo a soli 25 anni ha alle spalle una serie di esperienze importanti e particolari: agli studi di Architettura affianca un’intensa passione per la musica live dalla quale è nato il suo format–tour “Live at home” che lo ha portato ad esibirsi “a domicilio” in tutta Europa, creando concerti intimi e particolari. «Non avevo un pubblico per un tour né i soldi per organizzarlo: così ho lanciato un contest sul web. Chiunque avesse voluto ospitare una data poteva farlo, a patto di avere un pianoforte nel salone», racconta.

Il progetto è un grande successo, umano e mediatico che dona a Giovanni tutto ciò di cui ha bisogno per dare forma al suo universo musicale: un contatto diretto con il pubblico e l’attenzione dei media. A Parigi un concerto si tiene a casa di Gherardo Felloni, direttore creativo accessori Miu Miu; a Milano, la performance avviene nel laboratorio di Velasco Vitali. Un progetto che non va in archivio, neanche dopo la vittoria lo scorso anno a Sanremo Giovani. Né lo andrà adesso.

Si alternerà al tour che partirà il 17 febbraio da Roma per essere il 23 al Teatro Jolly di Palermo e l’indomani al Teatro Tenda di Ragusa: «Ingresso gratuito – annuncia lui – basterà dimostrare di aver comprato il mio nuovo disco», Non siamo soli, uscito venerdì e contenente altri duetti con Carmen Consoli e Malika Ayane. Amiche e artisti con cui è nata una collaborazione sul campo: «Con la prima ho suonato in apertura del concerto di Taormina, per l’altra ho scritto alcuni pezzi». Testardo, caparbio, ambizioso, Caccamo non si è mai arreso alle avversità. Alla morte del padre, al quale era molto affezionato, alle bocciature (X Factor), alle disillusioni.

«Ho fatto anche lo stalker pur di raggiungere il mio obiettivo» ride, ricordando il pressing su Fiorello e Battiato. «Franco è stato il primo a credere in me». Ora Giovanni è anche la nuova scommessa della Sugar, l’etichetta discografica indipendente guidata da Caterina Caselli e dal figlio Filippo Sugar, che negli anni ha portato al successo alcuni dei più grandi nomi della musica italiana come Andrea Bocelli, Negramaro, Elisa, Malika Ayane, Raphael Gualazzi. «E’ la mia famiglia musicale, quella che sognavo fin da ragazzo: a 17 anni scrissi una lettera a Caterina Caselli» ricorda. Tant’è che la canzone Via da qui gli è stata regalata dal “fratello musicale” Giuliano Sangiorgi: «”Ho un pezzo per te, vieni in Puglia” mi telefonò – racconta il modicano – Giuliano ha una dote rara: è riuscito a cucirmi addosso un abito che mi sta benissimo. Le sue sono canzoni senza tempo».

E le doti di Caccamo? «Giovanni non ha soltanto una voce elegante, distintiva, ha la capacità di entrarti nel taschino della giacca – interviene “mamma” Caterina Caselli – Noi crediamo molto in lui». Anche Deborah ha la sua “mamma artistica”, ed è a lei che rivolge i suoi più sentiti ringraziamenti, a «Maria De Filippi, alla quale io devo molto. Ma anche a Fiorella Mannoia e Alessandra Amoroso che mi sono state sempre vicine in questa avventura da sogno».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA