ROMA – «Il terremoto della scorsa notte è un evento che non ha nulla di eccezionale perchè i terremoti nell’area etnea hanno sempre una media-bassa magnitudo e una profondità ipocentrale abbastanza bassa. Questo significa che l’energia si distribuisce in una superficie molto ridotta, diversamente dai terremoti tettonici, come quello di Messina del 1908 o del Belice, hanno una magnitudo inferiore». Così Fabio Tortorici, presidente siciliano della Fondazione Centro Studi del Consiglio nazionale dei geologi secondo il quale tuttavia, seppure i segnali vanno verso un declino della fase eruttiva “forse questo terremoto non ha liberato tutta l’energia conservata nei dotti magmatici”.
Tortorici lancia un allarme: «Se quanto sta accadendo non mi stupisce da un punto di vista geologico e sismologico, mi stupisce invece che malgrado questi eventi distruttivi tanti comuni non siano dotati dei piani di emergenza comunale. Si è partiti inoltre in ritardo con gli studi di microzonazione sismica che permette di stabilire come una struttura già realizzata o da progettare possa rispondere a un terremoto».