Fondi Ue, la Sicilia fallisce il target di spesa
Fondi Ue, la Sicilia fallisce il target di spesa e ora rischia di perdere 511 milioni di euro
Crocetta: «Totalmente sbagliata la programmazione 2007-2013»
PALERMO – La Regione ha fallito il target fissato per il mese di maggio 2014 per la spesa dei fondi del Fesr 2007-2014: all’appello mancano circa 30,5 milioni di euro. Il dato si evince da un documento dell’Autorità di certificazione dei programmi cofinanziati, inserito nel dossier depositato in commissione Bilancio dell’Ars dal dirigente del dipartimento Programmazione, Vincenzo Falgares. Attività produttive e Beni culturali sono i due settori più indietro rispetto al target di maggio, con una cifra rispettivamente pari a -12,8 e – 11 milioni; unico dato con segno positivo riguarda l’Ambiente che ha superato il target di 453 mila euro. Falgares nell’audizione in Commissione Bilancio ha anche rivelato che La Sicilia rischia di perdere 511 milioni di euro di fondi Ue. Ma a parte i fondi «a rischio», la Regione deve ancora spendere 2,2 miliardi: 865,5 mln entro la fine di quest’anno e 1,34 miliardi nel 2015. Rispetto alla dotazione di 4,36 mld del Po-Fesr, la spesa certificata a fine del 2013 è stata di 1,64 mld; restano da certificare 2,719 mld mentre la spesa programmata, da qui a fine 2015, è pari a 2,2 mld dunque con un “buco” di 511 mln. Inoltre, la Regione ha messo in atto manovre correttive per accelerare la spesa nel 2013 e alcune in corso per 1,366 mld.
Nel pomeriggio il governatore Crocetta, nella sua relazione all’Assemblea regionale sulla nuova programmazione dei fondi comunitari, ha detto che «la programmazione 2007-2013 ha fallito». «Ancora oggi – ha spiegato – ci lecchiamo le ferite, la nuova programmazione si inserisce in un contesto molto critico: una brutta situazione economica. Finora c’è stata un’incapacità di spesa fortissima. Nel settore turistico, ad esempio, non si è riuscito a centrare l’obiettivo. Ci sono tante questioni che devono pesare di più, come la destagionalizzazione per esempio». «Non possiamo vedere la programmazione come isolata, ma inserita nel contesto delle modifiche di bilancio che facciamo – ha detto – In questo bilancio stiamo ipotizzando un progetto di cittadinanza solidale: a questo capitolo aggiungeremo risorse del Pac, politiche integrate tra Po-Fesr e bilancio. Ma la nuova programmazione dovrà tenere conto del Fondo di sviluppo e coesione. Su questo dobbiamo essere sinceri e leali per evitare che nascano le solite polemiche».
«Stiamo cercando di fare un programma omogeneo che rispetti tutti – ha spiegato il Governatore – Povertà, sviluppo delle imprese, tutela dell’ambiente, riqualificazione urbana delle città e valorizzazione del patrimonio siciliano: turismo, agricoltura. Poi la lotta alla povertà: queste le linee guida delle politiche di coesione della programmazione. Con i fondi europei possiamo fare crescita intelligente ed eco-sostenibile».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA