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Finanziaria, primi passi di valzer: «Nessuna infornata di dirigenti»

Di Lillo Miceli |

L’Ars ha pure approvato il bilancio di previsione per il 2017, che prevede entrate per 10 miliardi 918 miliomi e 300 mila eurio, mentre le spese dovrebbero attestarsi a 10 miliardi 288 milioni e mila euro, con un avanzo di 630 milioni. Quasi la metà del bilancio regionale è assorbito dalla partecipazione al fondo sanitario nazionale che ammonta a 4 miliardi 541 milioni 158 mila euro, pari al 49,11% della spesa complessiva. La voce stipendi è pari a 492 milioni di euro (515 milioni nel 2016), ma le pensioni sono aumentate da 609 milioni a 629 milioni. Il contributo al risanamento delle finanze nazionali , nel 2017 è di 1,3 miliardi, 100 milioni in più rispetto al 2016. Come previsto dall’accordo con lo Stato che ha riconosciuto alla Sicilia 1,4 miliardi di euro come maggiori entrate, la spesa della Regione dovrà essere ridotta contestualmente del 3%.

L’esame del disegno di legge di stabilità inizierà questo pomeriggio. E in vista di un percorso parlamentare serrato, magari disseminato di trappole, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha chiesto ad Ardizzone di «trovare un’intesa sul collegato alla finanziaria». Secondo Crocetta, infatti, ci sarebbero alcune «norme strategiche che vanno stralciate dal collegato e inserite nella finanziaria». Crocetta, insomma, avrebbe chiesto garanzie perché il disegno di legge collegato alla manovra finanziaria, non finisca nel dimenticatoio una volta approvata la finanziaria. Negli anni passati, le norme stralciate e confluite in un nuovo disegno di legge. difficilmente sono tornate in Aula. Crocetta avrebbe chiesto al presidente dell’Ars di incardinare il “collegato”, prima del voto finale su bilancio e finanziaria, per avere la certezza che Sala d’Ercole continui ad occuparsene, «E’ giusto che prima che si voti la manovra – ha ribadito il presidente della Regione – e si stabilisca la data in cui incardinare il collegato». Ma ci sono alcune norme stralciate dal presidente dell’Ars che, per Crocetta potrebbero essere recuperate dal collegato, per iniziare a trattarle subito, come «la fusione del Cas con l’Anas o l’articolo sulla programmazione dei fondi per la progettazione. Oggi stesso potremmo chiudere il bilancio e passare poi alla finanziaria». Sulla liquidazione di Riscossione Sicilia per Crocetta, «deve essere riscritta e non può avere i tempi dell’esercizio finanziario. C’è poi l’ipotesi di trasformare in Dipartimento la Centrale unica di committenza che deve avere un livello di autonomia che la renda al di sopra di ogni sospetto – ha detto Crocetta. La Centrale non può dipendere da un assessorato. Deve avere un livello di organico vero e una responsabilità precisa».

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