ROMA – Grande festa attorno a Ficarra&Picone al redcarpet e alla prima di “Andiamo a Quel Paese” che ha chiuso il Festival internazionale del film di Roma. La mancanza o perdita del lavoro e gli stratagemmi per sopravvivere alla crisi (in questo caso il ritorno al paese d’origine per farsi aiutare da genitori e zii con le loro pensioni) è affrontato col sorriso sulle labbra mentre il malcostume italiano della raccomandazione viene affrontato in tono grottesco.
«Andiamo a Quel Paese», fresco, godibile e frizzante, è stato girato a Rosolini nel Siracusano e interpretato oltre che dal duo anche da Frassica, Paolantoni, Tiziana Lodato, Fatima Trotta, Lily Tirinnanzi, Mariano Rigillo e la piccola Maria Vittoria Martorelli. Tutto è occasione per dialoghi divertenti all’arrivo della famiglia in paese ma i dialoghi hanno una ragion d’essere. Dal bar alla parrocchia, alla piazza, un susseguirsi di situazioni comiche in una narrazione compiuta dove Salvo e Valentino, i due palermitani d’oro per le casse di Medusa che anche stavolta li produce con De Razza e li distribuisce, fanno forse uno dei loro migliori film da registi.
«A Rosolini la piazza e la chiesa erano perfette per la nostra storia. Ci siamo raccomandati con i politici che ci hanno dato sole per tutto il set! E molte persone del luogo sono state comparse. Abbiamo utilizzato il loro entusiasmo».
dicono. E poi: «La nostra volontà era di raccontare quello che succede ai nostri giorni alle persone che ci stanno vicine. Al di là degli 80 euro che ti dà Renzi, campi se hai qualche pensionato che ti aiuta».
«Rosolini fantastica! Mi hanno regalato pure il formaggio, due buoi e due maiali… », dice Nino Frassica che fa il barbiere del paese.
Paolantoni: «Salvo e Valentino sono delle brave persone e avere queste qualità paga molto, è un valore aggiunto. Tutto viene molto meglio. Il film è comico ma non ridanciano, stile commedia all’italiana: si ridema c’è un retropensiero».
Sfiorato il tema della castità dei preti: «Per una volta abbiamo preceduto Papa Francesco» dicono.
In piccole apparizioni figurano, altri attori siciliani come Salvo Piparo, Toti e Tonino, Salvo Saitta. Musiche originali di Carlo Crivelli (la canzone “Cocciu d’amuri” è composta e cantata da Lello Analfino). Produzione Attilio De Razza e Medusa. Nelle sale il 6 novembre.