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Farmaci, boom dell’export siciliano: +69% tra il 2010 e il 2017
CATANIA – Un aumento del 69% dell’export farmaceutico regionale siciliano tra il 2010 e il 2017 a fronte di una diminuzione del 2% degli altri settori manifatturieri. Il dato che fotografa il contributo dell’industria farmaceutica allo sviluppo della Sicilia è stato reso noto a Catania durante un focus sulle realtà farmaceutiche della Regione insieme con l’azienda Sifi nello stabilimento di Pfizer di Catania nel corso del roadshow di Farmindustria «Innovazione e Produzione di Valore», al quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente ed ad di Pfizer e componente della giunta di Farmidustria, Massimo Giorgio Visentin, ed il presidente del Cerm, Fabio Pammolli. A Catania, che rientra nella top 15 delle province farmaceutiche d’Italia, le aziende nel 2017 hanno fatto registrare quasi 270 milioni di export.
Nel Sud le aziende del farmaco hanno 13.000 addetti diretti e nell’indotto e 25 impianti di produzione e ricerca. E negli ultimi 10 anni l’export è più che raddoppiato, un risultato migliore della media europea e della Germania. «Occupazione qualificata, investimenti sul territorio e produzione made in Italy – afferma in una nota il presidente di Farmindustria Massimo Scarabozzi – sono le caratteristiche dell’industria farmaceutica del Paese». «Le imprese del farmaco – aggiunge – generano un’occupazione stabile e qualificata anche per i giovani, in linea con il loro percorso di studi. E investono nel Paese 2,8 miliardi all’anno in ricerca e innovazione grazie alla fiducia nei nostri ricercatori e nella rete di ricerca. Con risultati evidenti: l’Italia è leader continentale nelle terapie avanzate (3 su 6 autorizzate in Europa sono di origine italiana). E il Sud è parte integrante di una realtà che rappresenta al meglio l’italianità hi-tech nel mondo».
Sempre in tema di farmaci, poi, via libera all’uso di 13 prodotti innovativi oncologici in Sicilia. E’ quanto stabilisce una determinazione del dirigente generale della Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute Mario La Rocca, dopo aver ottenuto il parere favorevole della Commissione regionale per il prontuario terapeutico. Si tratta di medicine innovative immesse nel circuito nazionale e attese anche dalle strutture ospedaliere dell’Isola che fino ad oggi non hanno potuto somministrarle ai pazienti, se non in via sperimentale.
I farmaci hanno ottenuto il via libera da Ema (Agenzia europea per i medicinali) e da Aifa (Agenzia italiana per il farmaco) e sono in uso nelle strutture pubbliche e private sul territorio nazionale: adesso saranno resi immediatamente disponibili agli assistiti e inseriti nei prontuari ospedalieri nell’Isola. Interessate diverse aree terapeutiche: i farmaci intervengono nella cura della leucemia linfatica cronica, leucemia linfoblastica acuta, linfoma, mieloma multiplo, carcinoma polmonare, cancro alla mammella, liposarcoma, carcinoma renale, policitemia, carcinoma mammario e colorettale. Tra i 13 farmaci innovativi solo uno non oncologico è ad uso oftalmico per il trattamento della cheratite neurotrofica. La determina dirigenziale risponde alle richieste dell’associazione di oncologia medica e della Commissione Sanità dell’Ars e costituisce il passo successivo alla direttiva dell’assessore alla Salute Ruggero Razza che aveva, nel marzo scorso, disposto il rinnovo della Commissione per il Prontuario terapeutico, secondo criteri di trasparenza e imparzialità, dando assoluta priorità ai farmaci oncologici innovativi. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA