BRUXELLES – Continuano a guadagnare terreno i partiti euroscettici in Europa: dopo le europee del prossimo maggio, i seggi delle forze anti-sistema al Parlamento europeo potrebbero aumentare di 39 unità, a danno dei popolari e dei socialisti – i due principali gruppi europeisti – che perderebbero invece 51 seggi. A controbilanciare, almeno in parte, c’è la piccola crescita dei liberali (+7) e l’arrivo di macroniani e nuovi partiti (58 seggi). E’ quanto emerge incrociando i dati di una simulazione dell’Istituto Cattaneo e dell’ultima fotografia delle intenzioni di voto del sito di sondaggi austriaco PollOfPolls.eu, aggiornata al 3 settembre. Da entrambe le proiezioni sono già esclusi gli eurodeputati britannici in vista della Brexit. A trainare gli euroscettici è il gruppo Europa della libertà e della democrazia diretta (Efdd), cui appartiene il M5S, che vedrebbe aumentare di 22 seggi la propria rappresentanza all’Eurocamera. In crescita anche Europa delle nazioni e della libertà (Enf), di cui fa parte la Lega di Matteo Salvini, dato a +17 seggi.
I liberali dell’Alde, anche se in aumento (+7 seggi), non riescono ad arginare la perdita di consenso dei due maggiori partiti europeisti. Stando agli ultimi dati, infatti, il Ppe perderebbe 29 seggi, mentre gli S&D ne lascerebbero 22. Decisivi a favore dell’Ue, saranno quindi i deputati macroniani di En Marche!, di cui ancora non si conosce la collocazione al Pe, così come degli altri nuovi partiti che devono scegliere una famiglia politica (58 seggi in totale). Profonda, invece, la crisi di tutta la sinistra: dopo la tornata elettorale di maggio, anche i Verdi e la Sinistra unitaria potrebbero subire perdite rispettivamente di 15 e 6 seggi.